La nostra classifica ha finalmente una new entry. Ieri sera verso l'una il grande Fettina, al secolo Ambrosetti Stefano, dovendo recarsi dal centro di San Benedetto al Fruit in bicicletta, ha ritenuto opportuno farsi trainare da un motorino per risparmiare tempo. E chi non l'ha mai fatto? Il vero problema è che il motorino in questione era guidata da uno squilibrato come Villari ed aveva come navigatore niente poco di meno che Pintozzi!
Partiti non senza esitazioni, in via Ugo Bassi, il Capo ha iniziato a frustare i cavalli con il suo nerbo e Giuliano, continuamente istigato, raggiungeva la velocità di 60 km/h. A questo punto il ciclista perdeva la sua stabilità e veniva sbattuto in terra dopo un paio di rocambolsche capriole. Fra i fattori che hanno causato la perdita di aderenza al manto stradale ci sono un ammortizzatore mal funzionante, la presenza di numerosi tombini, nonchè un paio di schicchere di Pintozzi sulla mano agganciata di Fettina.
Stefano non appena rialzato ripeteva ai suoi due Caronte della situazione "Aho regà, me gira la capoccia regà, li mortacci vostra" con il suo tipico accento di Velletri e Pintozzi lo rassicurava prontamente dichiarandogli che non aveva nulla nonostante il suo amico riportasse una abrasione estesa sulla tempia sinistra comprensiva di tracce di asfalto. Il poveretto arrivato al Fruit, anzichè la solita Becks, ordinava un sacchetto di plastica con dei cubetti di ghiaccio da applicare sulla ferita suscitando l'apprensione del barista Giorgio che credeva fosse reduce da una scazzottata con Giampaolo il buttafuori.
Partiti non senza esitazioni, in via Ugo Bassi, il Capo ha iniziato a frustare i cavalli con il suo nerbo e Giuliano, continuamente istigato, raggiungeva la velocità di 60 km/h. A questo punto il ciclista perdeva la sua stabilità e veniva sbattuto in terra dopo un paio di rocambolsche capriole. Fra i fattori che hanno causato la perdita di aderenza al manto stradale ci sono un ammortizzatore mal funzionante, la presenza di numerosi tombini, nonchè un paio di schicchere di Pintozzi sulla mano agganciata di Fettina.
Stefano non appena rialzato ripeteva ai suoi due Caronte della situazione "Aho regà, me gira la capoccia regà, li mortacci vostra" con il suo tipico accento di Velletri e Pintozzi lo rassicurava prontamente dichiarandogli che non aveva nulla nonostante il suo amico riportasse una abrasione estesa sulla tempia sinistra comprensiva di tracce di asfalto. Il poveretto arrivato al Fruit, anzichè la solita Becks, ordinava un sacchetto di plastica con dei cubetti di ghiaccio da applicare sulla ferita suscitando l'apprensione del barista Giorgio che credeva fosse reduce da una scazzottata con Giampaolo il buttafuori.
2 commenti:
Regà, non avete capito come gli è diventata la ferita!!!!
Gli è diventata almeno il triplo con la crosta tipiche delle ferite dell'infanzia sulle ginocchia.
I N C R E D I B I L E!!
p.s. zumba domani gli faccio na foto e aggiorniamo
pintò ma glielo hai detto a fettina che la causa del suo tragico incidente sei tu e nn le buche presenti sull'asfalto?fettina for president
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