31 luglio 2006

N'ci credevi, eh?


Conoscete il detto "eddaje eddaje, la cipolla diventette aje"? Beh, è un po' ciò che è successo con Lurch in questi giorni. Il tormentone nei confronti di quel povero martire di Luca era su chi per primo dello sfatt della Medusa avrebbe insinuato le grazie di sua sorella Alessia... ora probabilmente dopo due settimane di lavoro una prima idea ce la siamo fatta.
L'inizio della collaborazione di Alessia alla Medusa è praticamente coinciso con l'attesissimo ritorno dietro al bar di Mozzetta. Marco erano oramai circa due anni che non faceva un vodka tonic, all'infuori che per sè stesso, ed ora di punto in bianco e per due domeniche consecutive invece è stato visto addirittura lavorare spontaneamente pur di poter passare un po' di tempo al fianco di Alessia.
Se credete che questa versione dei fatti sia troppo fantasiosa vi invito a recarvi domenica prossima e guardare ciò che accade con i vostri occhi; l'invito è ovviamente rivolto anche a Lurch!

30 luglio 2006

Il Conte scalzo



Alcune mattine sembra non arrivare mai l'ora di andare a dormire, poichè c'è la sensazione nell'aria che qualcosa stia per accadere da un momento all'altro; questo è un po' ciò che pensavo alle 6 e 30 di oggi ed ovviamente non sono stato smentito.
Mentre ci avviavamo al Code per un'ultima dannata birra, il Conte e Gigiò Marinangeli sono a dir poco impazziti ed hanno inisiato a devastare ciò che era lecito devastare in quel momento, sullo stile del tristissimo G8 di Genova, calciando secchi dell'immondizia, provando a schiovellare panchine e lanciando le segnaletiche provvisorie appoggiate appositamente per la Notte Bianca. Arrivati sotto casa della zia di Antò Lelli abbiamo anche tentato di fomentare qualcuno a farle seguire la sorte della signora Flaiani e, cioè, di essere svegliata all'alba da una telefonata di uno squilibrato come Crucià, ma nessuno ha abboccato alla trappola.
Tornando comunque al fatto saliente, dopo un paio di birrette il Conte ha iniziato a dare cenni di svenimento per un problema ai piedi e con la sua solita nonchalance si è cacciato le Converse comprate a Berlino e i calzini acquistati al mercato. Rimasto scalzo, ha continuato a chiacchierare con noi per una decina di minuti e poi al momento di andarsene ha optato per non calzare le scarpe ed incamminarsi nella sua via a piedi nudi. Fortunatamente, dopo cento metri è passato Giuliano con il motorino che lo ha caricato e riaccompagnato a casa.

29 luglio 2006

Antò Ferrara chiama alla battaglia


Mi è stato riferito da fonti autorevoli, quali Pintozzi ed Alce ubriachi su uno Scarabeo e senza casco alle 5 di mattina di ritorno dal Mojito, che avrebbero ricevuto un ultimat da Antò Ferrara. Antò, sempre impegnato nel suo lavoro diurno, dopo aver rifiutato i nostri mille inviti alle serate di Roma, ha dichiarato che se lunedì sera non andremo all'Echoes a sentire Little Louie Vega con lui e la Flavio Intignozzi Band siamo una banda di balordi.
Di fronte ad una provocazione del genere, il gruppo si è ovviamente spaccato in due fazioni. La fazione capitanata da Alce è interventista e sarebbe così disposta ad assecondare il desiderio / ricatto di Antò. Io sono per la totale astensione dall'evento, peraltro ridicolo e scartato a priori alcune settimane fa, e ho proposto di recarci in assetto da guerra alla segra del castrato a Montefiore. Come andrà a finire?

28 luglio 2006

Culanda!!!


La fortuna aiuterà pure gli audaci, ma un minimo di culanda deve pure essere insito nelle persone, altrimenti come si può spiegare che alcune persone sono inclini al vincere ed altri non vincono mai?
Ieri sera mi sono recato insieme ad Alessandra e alle gemelle Roberta e Laura (foto di repertorio) alla festa di Sant'Anna a Centobuchi, che non era proprio una festa normale, ma nemmeno un pitbull... era una specie di sagra estiva organizzata da una parrocchia, almeno credo. Come al solito siamo arrivati tardissimo: i classici problemi logistici ci assillano ed arrivati in principio a Monteprandone ci siamo resi conto che la festa, nel caso in cui non fosse solo frutto dell'immaginazione di Robba, doveva essere da un'altra parte. Raggiunta la Salaria e lasciata alle spalle Centobuchi siamo stati attirati dalla voce di 'Nduccio, manco fossimo Ulisse alle prese con una sirena, e siamo così riusciti a trovare una mezza specie di tendopoli piazzata in uno spiazzo mai visto prima.
Fatti scontrini e fila rapidissimamente e trovato il classico tavolaccio libero, ci siamo gettati sul cibo stile cavallette, innaffiando il tutto con un paio di bocce di vino rosso acquistato precedentemente in un supermercato.
Al termine della cena Laura ed Alessandra hanno iniziato a tartassare mamma Robba per farsi dare qualche doblone per partecipare alla pesca organizzata dalla parrocchia; dopo qualche tentativo, sinceramente neanche tanti, sono riuscite nel loro intento e si sono allontanate zompettando. Dopo una decina di minuti, una sigaretta e una mezza trappoletta classica è tornata Alessandra trafelata che, lanciando una Marlboro sul tavolo e facendola inzuppare su un residuo d'olio, dichiarava che avevano appena vinto un fantastico televisore. A distanza di qualche secondo tornava anche Laura confermando la tesi di Locci e suscitando lo stupore delle persone circostanti che ammiravano estasiate il deretano di cui è provvista e quasi lo idolatravano; persino 'Nduccio ha sospeso il suo monologo per farle i complimenti.
Al momento purtroppo non è stato possibile ritirare il televisore, anche perchè in quanto premio principale la pesca avrebbe perso di lustro, ed è stato rimandato il tutto a domenica sera... si spera!

27 luglio 2006

Non ti abbiamo dimenticato Flavio



Senza alcun dubbio, qualcuno si starà chiedendo che fine abbiano fatto alcuni illustri ospiti di questo blog che hanno calcato ed illuminato con la loro presenza le classifiche della Minorat Cup. Grazie ai potenti mezzi messi a nostra disposizione da Rivieracool siamo riusciti a recuperare alcune immagini del nostro carissimo amico Flavio Intignozzi (si lo so che si scrive con la D, ma noi lo abbiamo sempre chiamato così e ci piace di più) durante la serata di martedì al Babaloo. Come immortalato nella sequenza, sembra che Flavio ad un certo punto si sia stancato, al punto che ieri in Terrazza non lo abbiamo visto; ovviamente non ci preoccupiamo affatto, poichè chi lo conosce sa benissimo che starà escogitando sicuramente qualche cosa. A questo punto speriamo che non manchi alla serata di giovedì che stiamo organizzando al Fruit, la sua presenza è fondamentale... soprattutto per Alce che altrimenti mi farà sprecare come al solito decine di dobloni nel tentativo di mettersi in contatto con lui via telefono.

26 luglio 2006

Babaloo e bagninoo



Inizio il post avvertendovi che non dirò nulla sulla serata di ieri al Babaloo con dj Ralf per motivi di ordine pubblico e per evitare denunce. Commenterò solo dichiarando che sono riuscito nel mantenere la mia promessa con la signora Giovanna e che voglio sempre più bene ad uno dei miei figli prediletti: Corona.
Ieri sera ci ha omaggiato della sua presenza solo verso le cinque, mantenendo l'anonimato per almeno tre ore e interagendo solo con Alce e Robertino, ma da quando ci ha visto ed ha iniziato a saltare sui divanetti del privee è iniziata una nuova serata per la nostra compagnia.

Il vero personaggio che però intendo premiare è senza dubbio il mitico bagnino di terra del Fruit & Salad. Giorgio quest'anno ci sta dedicando più tempo ed è così spesso e volentieri in nostra compagnia regalandoci consigli, suggerimenti e mille flaconi di olio superabbronzante che io ed Alce puntualmente finiamo. Solamente quest'oggi, tornando dal campo di beach soccer ed attraversando la spiaggia libera, si è reso conto di quanto essa possa essere sporca e piena di immondizia, a differenza di quella da lui custodita. Giorgio ha così deciso di iniziare un monologo ad alta voce verso i poveracci stesi in quell'area: "Ma come cazz se fa a sta mmezzo 'ssa mmennezza? Che cazz de morti de fame che scete, pe sparagna du quatrì steteve ecche. Quiss ve meritete. Pezzi di merda!", gettando lo scompiglio soprattutto tra di noi che lo accompagnavamo. Dopo manco dieci secondi comunque abbiamo capito che era tutto a posto, si rivolgeva infatti a due biondine cercando conferma del suo discorso contro la spiaggia libera e la trovava, alla fine si accomiatava dalle garibaldine dicendo loro: "Io stasera sono in Terrazza.".
Grande Giorgio!

25 luglio 2006

Caccia al tesoro


E' proprio il caso di dire che Stefano e Marianne non saprebbero educare manco una bestia, figuriamoci un figlio. Non lo diciamo così per fare del populismo o del qualunquismo, ma perchè abbiamo le prove inconfutabili del loro fallimento con la loro amata creatura: Prince.
Il pitbull, non un cane normale, ieri ha dimostrato gravi segni di squilibrio probabilmente dovuti al fumo passivo o alla sua astinenza. Al termine dell'ultima partita del torneo di beach soccer ci stavamo recando verso il Fruit, ma imbattendoci nei giochi per i bimbi di fronte all'ex camping abbiamo deciso di fermarci ed insieme a Locci e Marianne sono salito su quel gioco composto da quattro gomme che dondolano. Non lo avessimo mai fatto, dopo dodici secondi Prince è impazzito ed ha iniziato a provare ad azzannare noi tre, sotto lo sguardo compiaciuto del suo padroncino Stainz.
Tenta e ritenta, dopo qualche minuto di prove Prince ha nell'ordine addentato: i miei pantaloncini lacerando una tasca e facendone fuoriuscire il contenuto, la mia scarpa destra di Gucci forandola su un lato, la chiappa destra di Locci. Ovviamente io non ho manco protestato di fronte al livido riportato da Alessandra, ma ancora non avevo realizzato cosa stesse per succedere...
Lasciando il parchetto trovavo infatti per terra il mio cellulare e controllando sommariamente il resto delle mie tasche mi convincevo di non aver smarrito altro, ma al momento di tornare a casa, cioè ben un'ora e mezza dopo, realizzavo di non avere più le chiavi della macchina. Tornavo così rapidamente ai giochi e dopo una ventina di minuti di vana ricerca telefonavo a Robba che sopraggiungeva tempestivamente per darmi una mano; il risultato rimaneva il medesimo anche dopo aver supervisionato il campetto da beach soccer, il Fruit & Salad e la mia auto. A quel punto, perse le speranze, mi rivolgevo ad un Metropol per avvertirlo dell'accaduto e farmi tenere da parte le chiavi nel caso l'indomani le avesse trovate. Il Metropol mi rispondeva ridendo e riconsegnandomele indietro; una signora le aveva trovate e gliele aveva lasciate in custodia.
Dopo aver perso due ore del mio preziosissimo tempo, tornavo così finalmente a casa al termine di una ricerca distruttiva e logorante, ma grazie a Dio fruttifera!

24 luglio 2006

Rinaldo capo ultrà


Chiunque avesse voglia di vedere, salutare, scambiare due chiacchiere con il Maestro non deve fare altro che recarsi presso la spiaggia all'altezza dell'ex camping dove stanno avendo luogo le partite di beach soccer. E' dal giorno in cui è arrivata la carovana del tour che Rinaldo bivacca in quella zona; si starebbe infatti riposando dopo le fatiche compiute per aiutare l'organizzazione nel superare problemi logistici come la messa a punto degli spalti, la spianatura della sabbia nell'area di un ettaro e il parcheggio del camion della Drive Beer, impresa che aveva tentato in precedenza Mazza fallendo miseramente e cozzando contro il motorino di Alpe.
Ma se la squadra azzurra di calcio non ha un tifo organizzato vero e proprio, la squadra di beach soccer può fregiarsi di questo onore al momento. Tarzan sta promuovendo la sua candidatura a capo ultrà e attualmente sta raccogliendo moltissimi consensi, poichè incontra il favore di un po' tutte le fasce d'età. I cori più ricorrenti sono tutti all'insegna dei termini che ha coniato e lo hanno reso famoso un po' a tutte le generazioni e comprendono i vari babbuini e macachi, pupazzi, paparazzi e ciucciamerlazzi, bambocci, bambini e garibaldini, cefalirotti e segantù. Inoltre ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia che consisteva nell'anagrammare e invertire molti vocaboli; così quando un giocatore fa una cosa fortunata il Maestro esclama OLUC, quando qualcuno calcia fuori lui grida ALLAP per richiamare l'attenzione degli inservienti e se infine uno colpisce i legni lui urla OLAP indicando la traversa.
Da un sondaggio condotto dalla Doxa sembrerebbe che il 53 percento dei visitatori del torneo si rechino lì per vedere il Maestro, il 32 per il beach soccer, il 7 per le mazzocche gonfiabili dell'Enel, il 5 per provare a fregarsi un pallone arancione ed infine il 2 per rendersi conto di quanto sia ingrassato Eric Cantona.

23 luglio 2006

Cartellino giallo per Lurch


Oggi vi presento la foto che ha messo a repentaglio la stabilità del posto di lavoro di Luca, il barista diurno del Fruit & Salad. Il nuovo acquisto dello staff, ingaggiato a parametro zero dal Sud Est in cambio di dodici tazze da cappuccino, tre cestelli portaghiaccio e un paio di buste di preparato per il Caffè del Nonno, ignaro dei vari "suggerimenti" di Vittorio, si è infatto recato nella serata di venerdì al Mojito senza neanche passare a salutare i suoi colleghi impegnati allo chalet. L'episodio non è passato inosservato alle orecchie del suo datore di lavoro che, basandosi sul resoconto di un paio delle oltre centocinquanta cimici sparse sul litorale adriatico, ha invitato Lurch, così soprannominato per la palese somiglianza al mitico maggiordomo della famiglia Adams, ad evitare simili comprtamenti. Ovviamente, secondo il codice di condotta di Vittorio Benito Paoloni (edito da IPSOA e distribuito dall'agente di zona Antonio Lelli), ognuno è libero di fare ciò che vuole del suo tempo libero, ma quanto meno sarebbe buona norma passare a trovare i colleghi nel preserata.
Visto e considerato che si trattava della seconda volta in due giorni che Lurch scazzava, gli è stato mostrato il più classico dei cartellini gialli e gli è stata inflitta una multa di ben trentacinque dobloni. La giornata precedente Lurch era infatti stato beccato dal Paoloni a mangiare una fetta di cocomero (vergognosamente ancora imbustata) mentre una cliente attendeva al bancone il suo turno per avere un caffè.
Si attende ora la sentenza della Cassazione che potrebbe aumentare o addirittura diminuire la pena inflitta in primo grado dalla Pentiade. Ricordo infine ai meno informati che, per risolvere tali diatribe, l'ultimo giudizio, peraltro inappellabile, non spetta al TAR, bensì al Maestro.

22 luglio 2006

Amarcord


Ci piace pensare a loro come una simpatica coppia di amici sempre intenta a far baldoria, tracannare birrette e magari trovare il modo di farsi qualche trappoletta. Purtroppo (con la R cara Alessia) oramai il loro ricordo si offusca di giorno in giorno sempre più e nella nostra memoria, peraltro sempre più labile, scompaiono e si affievoliscono le tracce di una loro presenza concreta.
In questo momento potremmo accomunare Teo all'eroe mitologico Sansone (da non confondere con Samson, protettore dei gelati): in seguito alla perdita dei suoi capelli sembrerebbe aver perso tutta la sua virilità, forza e resistenza ad orari anche improponibili, virtù che in passato lo distinguevano dalla massa di rammolliti e nullafacenti che lo circondavano. Teo si è praticamente ritirato a vita privata assieme a Dalila, sua compagna nonchè dipendente, e negli sprazzi di tempo libero si dice si rechino a lavorare allo chalet da Luigi dove rimangono avvinghiati anche per ore. Oltre ad essere cambiato caratterialmente, anche dal punto di vista fisico non è più lo stesso; a parte la capigliatura, sembrerebbe gli stia spuntando una vecchia panzetta del '98 della quale sembrava essersi ormai definitivamente sbarazzato. Secondo stime dell'Unione Tabagisti Italiani si dice inoltre stia fumando tra le 180 e le 220 sigarette a fine settimana, aumentando notevolmente peraltro gli incassi del vicino chalet Antares.
Falà i capelli non li ha tagliati, forse non li ha mai avuti. Le sue virtù non si sa quali siano, magari non ne ha nemmeno. L'ultima operazione al ginocchio, cioè la quindicesina, lo ha spazzato via dalla rosa dei contendenti alla Minorat Cup come uno tsunami rendendolo triste e malinconico. Si dice abbia anche rischiato la bancarotta fraudolenta in seguito a quel pagamento effettuato con la carta di credito proprio allo chalet dell'amico Teo, ma a differenza di Stefano Ricucci ed Anna Falchi, sembra che sia intervenuta la sua ragazza Francesca ad avallare il suo debito portando come garanzia un anello ricevuto da Fabio per l'anniversario. Al momento della stima, il gioielliere avrebbe rivelato che il gioiello era fatto con una linguetta di una lattina di Heineken e pur di salvare il suo amato e non ridicolizzarlo, Francesca ha ingoiato il boccone amaro ed ha fatto orecchie da mercante. L'ultimo a vedere l'ingegnere è stato Robertino tre giorni fa ed ha dichiarato di aver incontrato la coppia al Sud Est che pranzava estraendo dallo zaino un contenitore sottovuoto della Tupperware contenente un'insalata di riso e una bottiglia di acqua Ferrarelle riempita con quella della doccia di Cornacchia. Robertino, nel suo triste racconto, ha aggiunto anche che al termine del pranzo Falà è salito allo chalet ed ha scroccato al titolare uno stuzzicadenti per scazarsi un pezzo di wurstel sottomarca acquistato all'Euro Spin e che componeva il suo misero pasto.

21 luglio 2006

Cacàci, càcaci o cacacì?


Cerchiamo di essere obiettivi e di non lasciarci prendere dall'entusiasmo dando giudizi troppo approssimativi, ieri sera Steve Bug ha un po' deluso le nostre aspettative. La sua musica non è mai decollata e a parte tre o quattro brani non ha mostrato niente di impressionante; pesa sul suo giudizio anche la durata del set di appena due ore e la differenza di trattamento del nostro amico Stainz: alla oramai fatidica richiesta di autografargli la canotta, ha risposto con un classico "nun c'ho la penna e co che gliela firmo co sto ca..o?" il tutto in un orribile inglese con tipico accento tedesco. Detto ciò, cala probabilmente il sipario sulle nostre trasferte alla Terrazza, anche perchè tra poco chiuderanno i battenti vista la fuga da Roma di studenti verso le loro terre natie e gli episodi di violenza registrati la scorsa settimana.
A parte la musica, che poi alla fine non è neanche il motivo principale delle nostre trasferte, c'è da dire che abbiamo passato una bellissima serata. I presupposti stavolta c'erano veramente tutti; a partire dal ritorno del gladiatore Mazza, che dopo aver cercato di fare il malato fino a L'Aquila, si ricordava quanto in passato gli fossero piaciute le Beck's e decideva di tracannarsene un paio in pochi chilometri. All'ingresso senza farsi accorgere da nessuno riesce ad imburrarsi l'omaggio con un colpo di prestigio e, dopo aver trovato finalmente il suo amore, scopre miseramente che lei, catanese, non parla italiano e oltretutto gli da del "loffio" per ben tre volte facendogli credere che in Sicilia significhi un complimento. Trovato Badalamenti, amico di Galiffa e siciliano anche lui, che gli svela l'arcano, si accanisce nei suoi confronti e delle sue amiche apostrofandole come delle "bottane".
Anche Alce è stato autore di una buona prestazione ciucciandosi ben otto Ceres tra il casello autostradale di Porto d'Ascoli e quello di Roma e proponendo scambi di maglie, di bottigliette d'acqua e di donne, ma non sempre le trattative sono andate a buon fine. In compagnia di Corona ha ballato per circa tutto il tempo sotto la console e non soddisfatto brutalizza Mazza al ritorno poichè seduto avanti in auto a dormire.
Ma la vera novità dell'estate è senza dubbio Vincenzo Cacaci, il quale, dopo essersi fatto gettare una scatola di Cerealix fuori dal finestrino in autostrada, ingenuamente si fida di Pintozzi e va a bere con lui il più ignobile dei Long Island che, a detta di uno modificato e a detta dell'altro innocuo, lo proietta in una dimensione surreale e lo fa reincarnare in un Enzo Paolo Turchi dal caschetto moro proponendo balletti a dir poco rocamboleschi. In quel momento diventa irrefrenabile e mi fa sudare sette camicie per controllare che non crei casini, al punto che birretta birretta dichiara di non ubriacarsi da dicembre e di essere decisamente fuori forma. Allieta il ritorno della comitiva canticchiando tutte le canzoni ascoltate in radio, fino a quando incontra e intona Serenella di Amedeo Minghi riuscendo ad emozionare persino Alce con un assolo pavarottiano. In questa circostanza e per la prima volta nella storia di questo blog, mi sento di spezzare una lancia in suo favore nei confronti della sua amata Cristina: stai tranquilla, si è comportato bene, Vincenzo è un gentleman (Vincè ti ricordo i trecento dobloni che mi avevi promesso).
Un ultimo plauso va tributato a Pintozzi, il quale alla ricerca di quella straclassica ultima birra che non viene servita mai per l'orario, si sente rispondere che si possono vendere solo analcolici ed allora ordina, su consiglio del fraudolento Sumbu, un analcolico biondo creando lo scompiglio tra decine di baristi non certi della presenza di Crodini all'Eur.
Le note dolenti, oltre che dal sopracitato Steve Bug, vengono da Andrea e Tizzone che vengono scoperti da Mazza a dormire su un divanetto solo venti minuti dopo il loro ingresso e vengono presi a zampate per lo stupore di chi assistiva alla scena. Corona e Marianne cercano ripetutamente di isolarsi e fanno serata da soli ammorbando i presenti con le loro solite effusioni in luogo pubblico... se solo ci fosse stato anche Prince!!!

20 luglio 2006

Rotta su Roma


Continuano i giovedì della Terrazza di Roma. Stasera il programma prevede la presenza del dj tedesco Steve Bug, uno dei preferiti dal più grande esperto di suoni mentali Sergio. Come sempre non mancheremo e cercheremo di presentarci con delle novità.
Novità che iniziano con la formazione; l'undici titolare in partenza dopo cena è del tutto inedito: Sumbu, Alce, Pintozzi, Mazza, Cacaci, Corona, Marianne, Andrea (ex commesso di I Love My Jeans), Tizzone, Crio e Galiffa. A Roma si aggiungeranno gli immancabili Gio Pacc e Pierpaolo, si spera nella presenza all'ultimo momento di Gianluca Best, Puccettone, Bovara e Luca Pierce. L'altra novità è data dal fatto che alcuni elementi rimarranno a Roma ed altri torneranno in nottata, ma al momento non si sa chi siano!
A parte questi particolari che cambieranno, ci accompagneranno altre costanti dei nostri viaggi, come la maglia di Larry Bird di Corona (già pronto a farsela autografare anche stasera), le trappolette del sottoscritto, le Ceres comprate da Franco e cambiate negli Autogrill poichè divenute calde, le mille facce di Alce, i budget risicati di Mazza, le telefonate alle 7 di mattina per svegliare il Gufo, Paoloni e Teo e chi più ne ha, più ne metta.
Inutile sottolineare che ci si aspetta molto dalle cosiddette new entry; mi auguro vivamente di poter registrare vibranti sconvolgimenti in classifica per ciò che riguarda la nostra amata Minorat Cup. Chi manca anche stasera perde una grande occasione per fare un balzo in avanti, ma che nessuno disperi: la strada è ancora lunga!!!

19 luglio 2006

Novello Robin Hood


Con grande rammarico è nostro compito comunicarvi la scomparsa di un povero topolino avvenuta ieri verso l'ora del tramonto. Il roditore, ignaro della pericolosità del luogo, si era intrufolato nel giardino di Pintozzi e vagava beatamente alla ricerca di un pezzettino di formaggio o di una bacca. Il Capo, sorpreso dall'intruso e alquanto impaurito dalla sua presenza, imbracciava così il suo famigerato fucile a piombini e con tutta la cautela necessaria in queste situazioni cercava una postazione che lo riuscisse contemporaneamente a difenderlo da un possibile attacco e ad acquisire una buona mira per fare fuoco sull'obiettivo.
Dopo minuti di studio, il Capo riusciva a posizionarsi in un pertugio vicino la siepe e, aiutandosi con un paio di pasticche tranquillanti, apriva il fuoco sul topolino inesorabilmente. Il colpo, assestato con una precisione chirurgica che stupiva persino il suo autore, si andava ad infilare sotto il collo del topo che stramazzava a terra esalando il suo ultimo respiro.
Il gestore di questo blog si dissocia dall'accaduto, anche in quanto tesserato con i Verdi, e si augura che tali gesti non vengano imitati; scusandomi per la crudezza delle foto, aggiungo che mi sono limitato a riportare l'accaduto solamente per dovere di cronaca e per farvi capire da quali personaggi è frequentato tale blog.

18 luglio 2006

Depeche Mode


Dopo la delusione per il mancato concerto degli Stones, le aspettative per quello dei Depeche Mode erano ai massimi... e non sono affatto andate deluse.
Alla comitiva partente, cioè composta da me, mio fratello, Robertino e Paolino, all'ultimo momento ha deciso di aggiungersi il bomber Cruciani bisognoso di raggiungere Roma per svolgere delle commissioni: lo scopo della sua trasferta era infatti andare da Gucci a comprare una maglia che aveva già visto e che ora era probabilmente in saldo. Fiutando sentori di un suo probabile ripensamento lo abbiamo però aspettato prima di entrare per vedere se avrebbe cambiato idea e di fronte ad un'offerta irripetibile di un bagarino, abbiamo addirittura deciso di acquistargli un biglietto. A quel punto il più era fatto...
Tornato il maniaco dello shopping dal centro a mani vuote (a suo avviso la maglia sembrava essere adatta solo ad un omosessuale abbruzzese) abbiamo deciso di entrare, anche perchè, visto il suo ritardo, i Franz Ferdinand avevano già cominciato a suonare. E' inutile sprecare parole sul colpo d'occhio dello Stadio Olimpico acchittato per tale evento e la grandiosità della performance dei Depeche Mode, talmente inutile che anche noi abbiamo perso la parola durante il loro concerto... Probabilmente anche a causa di altri fattori Crucià, che nel frattempo si era disegnato un teschio con le tibie incrociate sul suo avambraccio a mo' di pirata, è rimasto per tutto il tempo immobile e perplesso, applaudendo al termine di ogni canzone.
Il ritorno a casa è stato a dir poco epico: con quattro morti in auto sono riuscito ad arrivare in perfetto orario sul tabellino di marcia. Per la cronaca, Cruciani ha ricominciato a parlare solo all'altezza di L'Aquila est.

17 luglio 2006

Sintesi della sagra di Monteprandone


Domenica sera abbiamo optato per una classica tappa serale estiva: andare a cena per sagre. Inizialmente volevamo andare a cena da Luigi, ma poi i fratelli Vitelli (Ugo e Valerio) hanno proposto una sagra con il loro straclassico tagliafuori alla Michael Jordan ed abbiamo deciso di assecondarli. In attesa di sagre storiche come Corropoli o Torano, eravamo indecisi tra la sagra della pecora alla callara (un po' troppo pesante persino per i nostri stomaci), la sagra panoramica di Monteprandone e la sagra de li buatt'. Alla fine vista la vicinanza abbiamo deciso di recarci a Monteprandone.
La spedizione composta dal sottoscritto, Rovero, Alce, Pintozzi e i fratelli Vitelli con moglie, fidanzata e Viola si è presentata alla sagra a dir poco tardi; avevamo infatti atteso invano l'arrivo di Paoloni al Fruit per circa un'ora e mezza, cosa che aveva spinto Ciotti per andare a cena prima per cazzi suoi, e siamo così arrivati alle 22 tra lo scetticismo generale sulla possibilità di poter ancora mangiare.
Appena arrivati, sulle note del famosissimo complesso dei Pupazzi (da non confondere con i Ciucciamerlazzi) ho incontrato il grandissimo Alfredo Capparucci (fratello del più noto Franco) che ci ha subito offerto quattro piatti di pasta che abbiamo divorato accompagnati da ben tre bottiglie di vino rosso mentre Valerio e Rovero iniziavano la fila per gli arrosticini. Subito dopo la pasta sono arrivati i panini con la salsiccia, patatine fritte, olive all'ascolana e un'altra bottiglia di vino che, altrettanto allegramente, abbiamo disintegrato in pochi attimi. Alle 23 circa ho dato il cambio a Valerio che, nel frattempo, stava impazzendo proseguendo la sua attesa al banco degli arrosticini e, supervisionato dal fedele Rovero, ho subito fatto cagnara con l'addetto brutalizzandolo per il tempo passato e vendendo il mio perdono per una porzione di patate.
Raggiunto il mitico target delle 16 porzioni di arrosticini abbiamo completato il nostro pasto con l'ultima bottglia di vino. Il giudizio della tavolata su quel vino è stato talmente basso che ho deciso di andare a protestare dal venditore chiedendo la sua sostituzione ed argomentando tale richiesta dicendo che non sapeva di tappo, ma bensì di gatto!!! Il venditore, che tra l'altro, sembrava il padre di Pintozzi, accettava suo malgrado la nostra richiesta.
Visto l'orario Ugo, Valerio e compagne ci lasciavano tra trenini al ritmo di samba e gavettoni in balia del nostro tasso alcolico e di una trappoletta che ci aveva all'incirca lobotomizzato. Un Rovero in grande forma prendeva così in mano le redini della serata facendoci apparire come i peggiori anche in quel contesto e accomiatandosi dai monteprandonesi con un: "Pupazzi di merda" urlato alla band che riprendeva la strada di casa.
Si accettano fin da ora adesioni alla prossima sagra...

14 luglio 2006

I'm sorry


Mi scuso personalmente con tutti gli utenti di questo blog per il malfunzionamento che si è verificato in questi giorni, spero di risolvere il tutto al più presto e vi garantisco che non accadrà mai più. Purtroppo questo è il prezzo da pagare per essere ospitati su uno spazio web gratuito. Immaginate solo che preso dallo sconforto ho dovuto resettare tutte le impostazioni che avevo installato con tanta pazienza: contatore di visite, countdown, link dei siti amici... Roba da sentirsi male!!! In più c'è da aggiungere che sono proprio un mongolo per ciò che riguarda l'utilizzo di html e che quindi il lavoro è ancora più improbabile per me.

13 luglio 2006

Il ritorno del Maestro


Che l'estate non fosse ancora pienamente iniziata ce n'eravamo resi conto un po' tutti per svariati motivi: poche serate in giro, cambiamenti climatici repentini, presenza del calcio ancora in tv... Ora non esistono scusanti. La ricomparsa del Maestro toglie ogni dubbio... è finalmente Luglio.
L'uomo più impegnato del mondo può ora infatti riposarsi crogiolandosi al sole con il suo slippino tigrato in compagnia della sua garibaldina di turno, Mariola. Quest'ultima settimana ha sicuramente messo a dura prova la resistenza di Tarzan, ma è riuscito anche in quest'impresa.
Ricapitoliamo un attimo i suoi movimenti per renderci conto di cosa è capace quest'uomo. Innanzitutto Rinaldo è rimasto per due settimane a Londra, impegnato come supervisor assoluto al torneo di Wimbledon ed ha presenziato alla consegna del trofeo a Federer apostrofandolo con frasi del tipo: "Ti battevo senza impegno, bendato e solo con la sinistra! Sei un pupazzo".
Domenica sera è volato con il jet privato della regina Elisabetta II d'Inghilterra verso Berlino, dove ha assistito alla finale Italia - Francia. Al termine del match, vista la rinuncia di quel nanerottolo di Sepp Blatter, ha ricevuto l'incombenza di dover consegnare l'ambito trofeo alla squadra vincitrice e così ha avuto l'onere di premiare Fabio Cannavaro. Svelato anche l'arcano sull'assenza di Zidane al ritiro del suo trofeo: il francese avrebbe provato a incornare, dopo Materazzi, anche il Maestro, ma infrangendosi sui suoi pettorali granitici si dice sia svenuto riportando traumi cranici scomposti.
Il mattino seguente Rinaldo è stato trasportato alla volta di Milano dove ha collaborato all'ultimazione del palco per il concerto dei Rolling Stones arrampicandosi su un traliccio di duecentosedici metri a piedi nudi per fissare l'ultimo riflettore. Come ringraziamento, Mick Jagger lo ha invitato sul palco dove ha presentato la band.

Dopo tutto questo, Tarzan ieri è tornato al mare e si stendeva comodamente su un lettino del Sud Est in compagnia di Mariola pensando a quale sarebbe stata quest'anno la sua Impresa.

12 luglio 2006

Promessa mantenuta


Come promesso, quel galantuomo di Teo ha posto finalmente fine ad una delle epopee più lunghe della storia sambenedettese. Con un netto colpo di forbici e per far fede ad un suo giuramento, ha tagliato prima una ciocca della sua coda chilometrica e poi ha completato il suo taglio a mo' di hare krishna. Il voto che oramai durava da anni e che gli imponeva il taglio solo ed esclusivamente in caso di vittoria dell'Italia ai Mondiali è stato finalmente sciolto. Così dopo Sumbu, Paoloni, Simone del Barcobestia e il bagnino del Fruit Giorgio anche lui si unisce al gruppo dei neorasati.
Ovviamente la sua decisione fa più scalpore rispetto alle altre, poichè pone fine ad un'astinenza dal barbiere che durava da oramai circa tre anni e mezzo e ad una continuità del suo look che resisteva da almeno dieci.
Il presidente del SBI (Sindacato Barbieri Italiani), apprendendo la notizia, ha dichiarato: "Era finalmente ora. La sua noncuranza dei capelli ci ha fatto perdere migliaia di dobloni in questi anni. Rigraziamo la Nazionale Italiana che grazie alla vittoria della Coppa del Mondo ha indotto Teo al taglio. Per noi è un giorno storico!".
Noi amici e compagni di trasferte piangiamo un po' per la sua decisione e ci rattristiamo, sicuramente all'Echoes o al Goa ci mancheranno i suoi capelli unti e arrufati che ci servivanno da punto di riferimento in caso di smarrimento all'interno del locale.

11 luglio 2006

Concerto Rolling Stones


Dopo tre anni tornavano oggi i Rolling Stones in Italia e visto che ci avevano portato fortuna facendoci vincere il Mondiale come nell'82 assieme a Vittorio avevamo deciso di andarli a vedere nel loro concerto a Milano. Peccato per il budget astronomico, solo ieri ci era pervenuto il preventivo di spesa dalla Nasa (siamo dovuti ricorrere ai loro potentissimi elaboratori per avere una risposta). La cifra stimata si aggirava tra i 300 e i 250 dobloni e, considerando che lunedì e giovedì dobbiamo andare anche a Roma per i Depeche Mode e Steve Bug, vi avrei invitato a non impaurirvi se nelle prossime nottate estive mi avreste visto aggirarmi con un'apetta alla ricerca di cartoni vicino i cassonetti dei rifiuti. Tra l'altro si ringraziano le nostre amiche che, vista la loro impossibilità di andare al concerto, hanno deciso di privarsi dei preziosissimi biglietti alla modica cifra di 100 dobloni l'uno.
Come potete leggere il post è stato tutto scritto coniugando i verbi all'imperfetto e condizionale perchè qualcosa è subentrato a rovinare l'equilibrio di questa situazione. Questa mattina Paoloni mi telefona alle 11 per comunicarmi che sta male e quindi non può venire a Milano. E' proprio in queste circostanze che ringrazio Dio per avermi tolto il vizio di bestemmiare, altrimenti ne avrei potute affilare una milionata (stile Zerboni).
Ho provato inutilmente a coinvolgere tutti i miei amici ma nessuno mi ha assecondato in questa trasferta che probabilmente passerà alla storia, sono andato alla stazione ma non c'erano i treni per tornare alla fine del concerto... che dovevo fa'?
Avviso gli amici lettori del blog che chiunque commenterà questo post con frasi tipo: "ah beh però se me lo dicevi ci venivo io" verrà fulminato da scossa mortale al momento di cliccare sul tasto "Pubblica il tuo commento", quindi vi invito a desistere o prendere le relative precauzioni (testamento in mio favore).

10 luglio 2006

Zizou Zigiù nZipiù nisciù


Ieri è stata una giornata a dir poco storica e che difficilmente sarà possibile ripetere a breve. Per la nostra generazione che aveva vissuto di sfricio la gioia dell'82, i Mondiali di Spagna rappresentavano un fardello fin troppo pesante fino al rigore di Grosso. Ogni volta che ci eravamo illusi di potere finalmente vincere qualcosa erano intervenuti i nostri carnefici di turno Caniggia, Wiltord (non il mio datore di lavoro, quello della Francia), l'arbitro Moreno e ci avevano tolto ogni velleità.
Ieri sembrava che si stesse recitando il solito copione ormai trito e ritrito: rigore beffa, pareggio illusorio, smaritozzata finale; ma poi ho avuto l'impagabile sensazione che qualcosa fosse cambiato quando il caprone di Zinedine ha cercato di incornare il premio Oscar Marco Materazzi. Per una volta l'ennesimo arbitro mediocre ha fatto l'unica cosa giusta che doveva essere fatta. L'espulsione dell'ex pallone d'oro mi ha fatto pensare che le nostre paure e fobie potevano essere per una notte esorcizzate da quella che forse è la formazione azzurra più scarsa che io ricordi abbia mai partecipato a Mondiali o Europei.
Ringrazio veramente di cuore tutti quelli che hanno festeggiato con me ieri e mi scuso con quelli a cui ho rotto le palle, in primis il povero Mazza che si è beccato un gavettone mortale rischiando la polmonite. Ringrazio la Becks sponsor ufficiale della mia sbornia e di quella di molti altri, ma anche tutte le altre marche di ciò di alcolico che è entrato nel mio stomaco (ma a differenza di Alce non ne è uscito!). Ringrazio infine il buon Pizzul che se n'è andato in pensione, con la gatta nera al commento non avremmo vinto mai nulla, e gli altri commentatori Bergomi e il grande Caressa: "GROSSO GROSSO GROSSO GROSSO GROSSO...".

09 luglio 2006

Alcolizzescioooooon


Dichiarando che questa è la prima ed ultima volta che posto sotto forzatura degli interessati, quest'oggi vi presento Vulpiani e Vecchiola. Sui due c'è poco da dire, a parte che ieri sera si sono presentati da una festa di laurea in condizioni alcoliche veramente pietose e che mi hanno fracassato i maroni per circa mezz'ora pur di fargli una foto da postare. Alla fine, preso per stanchezza e visto che in fondo in fondo anche io ho un cuore, li ho assecondati e immortalati in questa posa.
Visto e considerato, infine, che fra poco c'è la partita di una vita, ringrazio i due garibaldini per avermi sollevato dall'onere del post e citando mio nonno prima di Italia - Inghilterra 1 a 0 con goal di Zola vi ricordo di tifare Italia!!!

08 luglio 2006

Avvicendamento al vertice


La latitanza di Antonio Ferrara ci spinge, dopo un mese circa di sua permanenza, alla ricerca di un nuovo numero uno della classifica. Purtroppo, dopo la serata passata insieme al concerto dei Chemical Brothers, Antò ci ha premiato solo in un altro paio di circostanze: venendomi a trovare al Fruit e nella serata dell'inaugurazione della Terrazza con Flavio. La sua assenza è dettata ovviamente da esigenze di lavoro e familiari, ma visto che, come diceva l'idolo di Borchia, "the show must go on" abbiamo bisogno di inquadrare un nuovo primo della classe, un punto di riferimento per gli inseguitori. I suoi requisiti devono essere: una maggiore visibilità durante la settimana, un tasso alcolico sempre bene al di sopra dello 0,5 ed infine la capacità di trasformare una qualsiasi serata scialba in evento indimenticabile.
Molti dei partecipanti alla Minorat Cup riescono a soddisfare alcuni di questi requisiti, ma al momento solo uno riesce a reincarnarne la summa e rendersi protagonista ad ogni occasione: il suo nome è Fabio Mascaretti.
Queste ultime settimane sono state per Alce infatti a dir poco stressanti, ma con la tenacia che lo contraddistingue è riuscito semplicemente ad organizzare i suoi impegni universitari, le trasferte in discoteca con tanto di Marco Di Marco e Andrea, gli impegni lavorativi sempre più pressanti a causa dell'accanimento di Vittorio nei suoi confronti, le nottate al capezzale del moribondo Mazza, la visione delle partite dell'Italia e del suo eroe sotto psicofarmaci (Alessandro Del Piero). Inoltre non ha mai disdegnato nel tempo libero la compagnia dei suoi amici e, a differenza dei vari Eusebi, Falà, Marchegiani, ha assecondato tutte le proposte più bizzarre e goliardiche che gli sono state rivolte facendomi talvolta girovagare in auto senza meta fino alle cinque del mattino.

07 luglio 2006

Gae Mattiolo


Da circa un paio di settimane manca al nostro appello il caro Gianluca Gaetani e gli amici più stretti si chiedono ancora dove si trovi in questo momento. La scorsa invernata uno strappo al polpaccio di circa cinque centimetri lo aveva esonerato dal lavorare e dalla frequentazione di qualsiasi tavolo da gioco (briscola, tressette, ramino, poker, rubamazzo e strappacamicia); ma ora non aveva più possibilità di sfuggire ai suoi impegni.
Tra le persone che lo assillavano maggiormente, sono da ricordare Elio, il quale cercava di mettersi in contatto con lui ininterrottamente da circa due mesi per iniziare un Master di scopone scientifico organizzato dall'Università di Camerino con Nico e Don Claudio Espinoza della durata di 120 ore che li avrebbe definitivamente laureati.
Al secondo posto della classifica di quelli che gli rompevano le balle c'era sicuramente la coppia Robertino-Crucià, che sulle ali dell'entusiasmo alcolico dell'anno scorso reclamavano la sua partecipazione alle mitiche sfide di beach tennis al Sud Est. Da una prima stima sembrerebbe che la scorsa estate il Gae li avesse ingrassati con la bellezza di quindici cannucciate al Fruit, offerte come pegno per le sconfitte patite, a fronte di una sola vittoria, tra l'altro sottoposta ad indagine da parte del Pubblico Ministero Palazzi nell'ambito dello scandalo Calciopoli.
Con frequenza ancor maggiore era il padre a cercare di mettersi in contatto con il Gae per organizzare i turni lavorativi da B-lab, riuscendo, in ultima istanza, a strappargli un 11-13 e 17-19 alla modica cifra di mille dobloni al mese.
Stanco di queste pesantissime incombenze il Gae decideva così di cambiare aria ed emigrare a Roma, stabilendosi presso l'ostello/appartamento di Francesco Mazzocconi, per gli amici Puccettone, e di cercare una nuova occupazione. Dopo una ricerca a dir poco breve, Gianluca trovava lavoro presso la boutique Nuvolari a condizioni a dir poco improbe e senza dubbio poco remunerative come commesso (ma dai?).
Anche in questa circostanza la sua indole fuggiasca ha avuto la meglio su chi desiderava rimanesse a San Beach. Dopo le sue avventure lavorative a Londra, sulle Alpi e a Roma, cosa ci riserverà il Gae per le prossime puntate?

06 luglio 2006

Caressa docet


Quest'oggi avevo ben poche idee... e non per colpa mia, bensì vostra cari amici e frequentatori del blog che passate le vostre serate in pantofole davanti la tv, anzichè in giro a trincare birrette alla faccia dei tedeschi (compresa la moglie di Sergio di Berlino) che ci volevano fuori dal mondiale. Ho deciso quindi di consegnare il mio premio di giornata ad una persona che sarà certamente lieta di ricevere tale trofeo e che, in occasione della partita contro i sopracitati crucchi, ha sicuramente dato prova della sua italianità: Fabio Caressa. Un ringraziamento particolare va anche allo zio Beppe Bergomi che è riuscito a perdere tutto il suo aplomb al fine di invitare tutti noi tifosi italiani a seguirlo a Berlino. Ciò che vi chiedo è solo di concedervi due minuti e quindici secondi del vostro preziosissimo tempo per godervi questo filmato: http://www.youtube.com/watch?v=g7_2qI-VQYM&search=caressa.
W la Minorat Cup, W Caressa!!!

05 luglio 2006

Bollettino medico


Dopo la giornata di euforia generale di ieri, il mio pensiero va verso quelli che purtropppo non sono riusciti a divertirsi come noi. Il grande Fettina, ancora convinto di non essersi fatto nulla, è appunto mancato ai bagordi della serata. Il trauma riportato in seguito alla sua caduta dalla bici è infatti più serio di ciò che avevamo previsto in una prima diagnosi sabato sera al Fruit e ciò che ad occhio nudo poteva sembrare una semplice ecchimosi è oramai divenuta una piaga degna di ricovero in un lazzareto.
Nonostante tutto Fettina continua a dimostrare tutto il suo impegno recandosi regolarmente al lavoro senza mai far pesare al suo datore il fatto che se si trova in queste condizioni è interamente per colpa sua. Ieri sera tutti gli abitanti di San Benedetto hanno preso parte ai caroselli sul lungomare; a noi piace immaginare che anche lui si trovasse lì con noi, magari in bici trainato da Giuliano e Pintozzi. Ah, scusatemi, ma tale visione è di pura fantasia ed irrealizzabile, poichè non riflettevo sul fatto che il giorno dopo l'incidente qualche farabutto ha privato la sua bici della ruota anteriore, rendendola inutilizzabile. Colgo quindi l'occasione per fare un appello ai ladri di cerchioni: restituiteci la ruota o peste vi colga!!!

04 luglio 2006

Villalobos strikes again



Il post di oggi, più che un commento vero e proprio, è solo una visione della serata che abbiamo passato a Roma giovedì scorso da un differente punto di vista, quello di un sito leader per ciò che riguarda il movimento house e il clubbing a livello nazionale: www.mariopsx.com. Le foto riportate sono state scaricate direttamente dalla galleria del sito in questione e non sono state scattate da nessuno di nostra conoscienza.
Lascio a voi ogni commento riguardo la rispondenza o meno della mia descrizione dei fatti nel post di venerdì scorso, ma ci tengo a ricordare il mio giudizio più che positivo su Alce e Corona e quello altamente negativo su quel gran fanatico di Sergio. Vi invito infine a distinguere tra la spontaneità delle pose relative ai componenti della spedizione (Sumbu, Alce, Pintozzi, Corona e Marianne) e la artificiosità dell'Eusebi, il quale ha anche confessato di essere stato impegnato tutta la serata e per questo motivo non aver potuto prender parte all'allegra brigata, a differenza dei sempre gioviali ed ospitali Gio Pacc, Alberto Bovara, Pierpaolo ed il nostro nuovo amico Luca Pierce.
Protesta quanto ti pare Sergio, ma stavolta abbiamo le prove che quando veniamo a Roma ci snobbi!!!

03 luglio 2006

Cameriere, un'altra pinta!


Certamente ritrovarsi così giovane a gestire uno chalet non è una cosa così leggera, ma forse il peso di tale responsabilità lo sta schiacciando. Non è possibile che per vedere il nostro amico Teo e scambiarci due chiacchiere sia necessario dover andare da Luigi ed ordinare quantomeno una mezza manica allo scoglio e una bottiglia di falanghina.
Oramai il suo orario medio varia tra le 13 e le 16 ore lavorative al giorno divise equamente tra l'approvvigionamento pesce la mattina al porto, il servizio del pranzo e della cena e la ronda notturna per proteggere il locale dalle incursioni di Falà ubriaco, nudo e magari pure con le stampelle.
Ci siamo così ritrovati a dover ricercare sue notizie tramite la consultazione del suo blog, ma anche qui non siamo riusciti ad andare oltre il 19 di giugno (data del suo ultimo post), peraltro indegno dell'intifada e riguardante il noioso De Rossi.
A questo punto noi tutti gli rivolgiamo una preghiera: cazzo, fai uno strappo alla regola e caccia mille dobloni al mese per trovaterti n'altro cameriere, almeno ti chiudi in ufficio per un paio d'orette e aggiorni il blog. Oppure se proprio non riesci a sfuggire ai tuoi impegni, cerca di trovarti un giorno libero a settimana (tipo il lunedì per andare all'Echoes o il giovedì per andare a Roma).

02 luglio 2006

Fettina (s)panata


La nostra classifica ha finalmente una new entry. Ieri sera verso l'una il grande Fettina, al secolo Ambrosetti Stefano, dovendo recarsi dal centro di San Benedetto al Fruit in bicicletta, ha ritenuto opportuno farsi trainare da un motorino per risparmiare tempo. E chi non l'ha mai fatto? Il vero problema è che il motorino in questione era guidata da uno squilibrato come Villari ed aveva come navigatore niente poco di meno che Pintozzi!
Partiti non senza esitazioni, in via Ugo Bassi, il Capo ha iniziato a frustare i cavalli con il suo nerbo e Giuliano, continuamente istigato, raggiungeva la velocità di 60 km/h. A questo punto il ciclista perdeva la sua stabilità e veniva sbattuto in terra dopo un paio di rocambolsche capriole. Fra i fattori che hanno causato la perdita di aderenza al manto stradale ci sono un ammortizzatore mal funzionante, la presenza di numerosi tombini, nonchè un paio di schicchere di Pintozzi sulla mano agganciata di Fettina.
Stefano non appena rialzato ripeteva ai suoi due Caronte della situazione "Aho regà, me gira la capoccia regà, li mortacci vostra" con il suo tipico accento di Velletri e Pintozzi lo rassicurava prontamente dichiarandogli che non aveva nulla nonostante il suo amico riportasse una abrasione estesa sulla tempia sinistra comprensiva di tracce di asfalto. Il poveretto arrivato al Fruit, anzichè la solita Becks, ordinava un sacchetto di plastica con dei cubetti di ghiaccio da applicare sulla ferita suscitando l'apprensione del barista Giorgio che credeva fosse reduce da una scazzottata con Giampaolo il buttafuori.

01 luglio 2006

Montezuma e Palemos


E' senza dubbio questa la faccia pulita del calcio italiano: ieri sera in seguito alla grandissima prestazione che ci ha riportato in semifinale a distanza di dodici anni il popolo sambenedettese si è riversato in strada a festeggiare e sfogare tutta la propria gioia per questo traguardo forse alla vigilia addirittura insperato.
Così sono partiti i classici caroselli sul lungomare che sono durati un'oretta buona, tra i più facinorosi che hanno sfidato il flusso di auto, moto e skateboard c'è stato il gruppetto di bambocci della beretti della Samb capitanato da Vince' Cacaci prossimo diplomato. Secondo una prima stima sono infatti riusciti riusciti nell'ardua impresa di brutalizzare il 76% dei passanti con insulti, strilli e bestemmie degne del miglior Anto' Lelli.
A noi piace però molto di più l'esultanza genuina e ruspante di due grandissimi frequentatori del Sud-Est e del Fruit: Montezuma e Palemos alias Felice e Daniele. Ebbri della vittoria per tre a zero hanno deciso di alzare un'altra soglia di ebbrezza, quella alcolica e si sono dati al consumo sfrenato di cocktail al bar del vecchio Giorgio. Non soddisfatti hanno sostato al SumBAR per circa un'ora innalzando cori degni del Maracanà, stordendo e sfasciando i timpani dei presenti (me in particolare). Alle 4 erano ancora lì, barcollanti e festanti ed hanno abbandonato per ultimi il palcoscenico quando i riflettori si sono spostati sulle star Giampaolo, Mattia e due poliziotti (ennesima rissa con denuncia e controdenuncia classica).
Non oso immaginare cosa potrà succedere se ci troveremo ad innalzare la Coppa del Mondo!