A distanza di venti giorni ieri sera abbiamo deciso di tornare a Roma dopo la nostra ultima apparizione per i Chemical Brothers. Ieri sera era il turno di Ricardo Villalobos o, come lo chiama Sirgia, semplicemente Ricardo che suonava alla Terrazza del Palazzo dei Congressi e così la solita Golf capitanata dal comandante Kirk Sumbu Kalambay si è rimessa in strada alla volta della capitale. La spedizione era composta da Pintozzi, Stainz, al quale era stato posto il divieto di non portarsi più di tre cd, Marianne ed Alce, il quale nel solo viaggio d'andata è riuscito a farsi ben sette Ceres comperate da Franco e siccome a L'Aquila erano diventate calde si è anche permesso di fermarsi agli Autogrill per cambiarle.
Nonostante le proteste di Pintozzi per l'andatura blanda, alla velocità di crociera di 120 km/h e sulla colonna sonora di "Hips don't lie" di Shakira, a mezzanotte e mezza siamo arrivati a Roma e, dopo un paio di birrette classiche dai porchettari, siamo entrati. Descrivervi la bellezza del locale e, soprattutto, delle garibaldine che lo popolavano sarebbe impresa ardua, ma vi garantisco che la Terrazza è veramente un posto che vale la pena di visitare. Sulla prestazione di Villalobos non spenderò neanche una parola poichè tutto ciò che posso raccontare sarebbe riduttivo per descrivere un dj con la parvenza e gli atteggiamenti del conte Flaiani e che ha alternato tracce elettroniche e minimali a tanghi e mazurke degne del miglior Casadei: trascendentale!!!
Alla nostra compagnia si è comunque aggiunta quella di Gio Pacc, Albertone Bovara e Crio, inoltre si è anche aggiunta la non compagnia (o si è sottratta la compagnia, vedete voi) di un sempre più schivo Sergio Eusebi e consorte. Purtroppo non è neanche stato sufficiente il post di ieri per vederlo ritornare fra noi; anche a Roma è stato praticamente assente e ci ha degnato della sua presenza solo in apertura e chiusura di serata.
La nota più lieta della serata è comunque venuta dal ricongiungimento tra Stainz "Legend" Bird e Luca "Psquared" Pierce, due grandi giocatori dei Boston Celtics, che nonostante piccoli screzi all'interno dello spogliatoio ieri hanno dimostrato di aver ritrovato tutta la sintonia necessaria per poter vincere il campionato nella prossima stagione. Da segnalare, oltra alla loro, la presenza di altre tre canotte verdi che ci hanno ingannato ogni qual volta eravamo alla ricerca di Stefano: la prima marchiata con un anonimo numero 83 ma pur sempre simile al 33 di Stainz, la seconda senza numero e la terza con il logo di una corona!!! Rimane da leggenda la mitica risposta di Luca Pierce alla mia domanda se avesse visto Corona: "Chi ho visto? Ma io non vedo manco a te!" (alla distanza di 20 cm massimo).
Degne di nota rimangono alcune nuove facce che ha inventato Alce mentre ballava e che si vanno ad aggiungere alle mille già presenti nel suo vastissimo repertorio e la discussione di Stainz con tre baristi in chiusura di serata, rei di avergli venduto dell'aqua calda.
Alle 6 di stamattina siamo andati a ripigliarci un po' a casa di Bovara e, proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, ci siamo ricordati di esserci portati anche Marianne. Infatti, nonostante il clima di rilassatezza, ha iniziato a bombardarmi con continue richieste di ripartire per San Benedetto. Purtroppo, chi mi conosce lo sa, è proprio in queste circostanze che mi sento veramente debole: dopo una settantina di "ce ne andiamo?" sussurratimi all'orecchio ho così obbligato gli altri a riprendere la macchina.
Nonostante le proteste di Pintozzi per l'andatura blanda, alla velocità di crociera di 120 km/h e sulla colonna sonora di "Hips don't lie" di Shakira, a mezzanotte e mezza siamo arrivati a Roma e, dopo un paio di birrette classiche dai porchettari, siamo entrati. Descrivervi la bellezza del locale e, soprattutto, delle garibaldine che lo popolavano sarebbe impresa ardua, ma vi garantisco che la Terrazza è veramente un posto che vale la pena di visitare. Sulla prestazione di Villalobos non spenderò neanche una parola poichè tutto ciò che posso raccontare sarebbe riduttivo per descrivere un dj con la parvenza e gli atteggiamenti del conte Flaiani e che ha alternato tracce elettroniche e minimali a tanghi e mazurke degne del miglior Casadei: trascendentale!!!
Alla nostra compagnia si è comunque aggiunta quella di Gio Pacc, Albertone Bovara e Crio, inoltre si è anche aggiunta la non compagnia (o si è sottratta la compagnia, vedete voi) di un sempre più schivo Sergio Eusebi e consorte. Purtroppo non è neanche stato sufficiente il post di ieri per vederlo ritornare fra noi; anche a Roma è stato praticamente assente e ci ha degnato della sua presenza solo in apertura e chiusura di serata.
La nota più lieta della serata è comunque venuta dal ricongiungimento tra Stainz "Legend" Bird e Luca "Psquared" Pierce, due grandi giocatori dei Boston Celtics, che nonostante piccoli screzi all'interno dello spogliatoio ieri hanno dimostrato di aver ritrovato tutta la sintonia necessaria per poter vincere il campionato nella prossima stagione. Da segnalare, oltra alla loro, la presenza di altre tre canotte verdi che ci hanno ingannato ogni qual volta eravamo alla ricerca di Stefano: la prima marchiata con un anonimo numero 83 ma pur sempre simile al 33 di Stainz, la seconda senza numero e la terza con il logo di una corona!!! Rimane da leggenda la mitica risposta di Luca Pierce alla mia domanda se avesse visto Corona: "Chi ho visto? Ma io non vedo manco a te!" (alla distanza di 20 cm massimo).
Degne di nota rimangono alcune nuove facce che ha inventato Alce mentre ballava e che si vanno ad aggiungere alle mille già presenti nel suo vastissimo repertorio e la discussione di Stainz con tre baristi in chiusura di serata, rei di avergli venduto dell'aqua calda.
Alle 6 di stamattina siamo andati a ripigliarci un po' a casa di Bovara e, proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, ci siamo ricordati di esserci portati anche Marianne. Infatti, nonostante il clima di rilassatezza, ha iniziato a bombardarmi con continue richieste di ripartire per San Benedetto. Purtroppo, chi mi conosce lo sa, è proprio in queste circostanze che mi sento veramente debole: dopo una settantina di "ce ne andiamo?" sussurratimi all'orecchio ho così obbligato gli altri a riprendere la macchina.