22 agosto 2006

Auguri Gigiotto


Ieri sera si è aperta ufficialmente la giornata di festeggiamenti indetta a San Benedetto del Tronto per il trentunesimo compleanno del nostro amico Luigi Maria Perotti e non poteva cominciare che con dei fuochi d'artificio degni della migliore tradizione cinese... e pensare che a mezzanotte preso dallo sconforto e sulle note di un'improbabile taranta ascoltata al Jonatan volevo andarmene a dormire!
Verso le ore una, non si sa sulle basi di quale strano appuntamento, come dei licantropi che seguono le fasi lunari, ci siamo incontrati tutti alla Terrazza, unico locale aperto, dove si svolgeva la festa organizzata dal noto negozio di abbigliamento B-lab. Sulle ali di un effimero entusiasmo generato dal consumo di tre bottiglie di Absolut (due offerte da Peretta e l'altra dal sottoscritto, Manuela e Crucià!!!) al tavolo riservatoci in quanto amici della Biennale, si sono verificati diversi eventi degni di nota che riporterò sinteticamente in rigoroso ordine cronologico e che hanno realmente stravolto la classifica della Minorat Cup.
Il primo episodio è stato la calata di due scolature di bottiglia da parte di Robertino, in seguito alle quali ha brutalizzato un malcapitato con consorte mettendosi muso a muso con lui e spintonandolo via come un bamboccio. Succesivamente, non si sa per quale motivo, ha deciso di apostrofare con del frocio un amico, probabilmente omosessuale, di Lella che stazionava al nostro tavolo suscitando il ribrezzo dei presenti.
Dopo le gesta di Robertino, abbiamo assistito all'arrivo di una discutibile ricciolona (da me ribattezzata Angelo Branduardi e secondo i miei canoni bruttissima, ma non a detta di tutti) che non appena si è avvicinata al nostro tavolo ha provocato un innalzamento del livello generale di testosterone paragonabile a Nelson Mandela alla vista della prima donna dopo ventotto anni di carcere. Nella bagarre hanno dato il loro meglio e si sono distinti Pintozzi e il Conte, con vittoria finale di Fabio in volata e, soprattutto, on the road!
Ma proprio mentre decidevamo di lasciare il locale succedeva l'imprevedibile: Robertino, materializzando in un manichino il suo peggior nemico, decideva di scagliare verso di esso un tumbler basso in plastica dell'Havana facendosi cioccare dai buttafuori e, conseguentemente, cacciare in malo modo dal locale.
Raggiunti i parcheggi nel tempo record di trentadue minuti, mentre allontanavo tre bambocci che stavano urinando contro la gomma della mia auto, il Conte alla guida della sua mitica Mazda Demio veniva assalito da un folle che la colpiva con tre calci al portellone posteriore provocando delle enormi bozze.
Giuro che è tutto vero e sono pronto a documentarlo con foto e testimoni in separata sede...

Nessun commento: