30 giugno 2006

No regà, Ricardo è sempre Ricardo



A distanza di venti giorni ieri sera abbiamo deciso di tornare a Roma dopo la nostra ultima apparizione per i Chemical Brothers. Ieri sera era il turno di Ricardo Villalobos o, come lo chiama Sirgia, semplicemente Ricardo che suonava alla Terrazza del Palazzo dei Congressi e così la solita Golf capitanata dal comandante Kirk Sumbu Kalambay si è rimessa in strada alla volta della capitale. La spedizione era composta da Pintozzi, Stainz, al quale era stato posto il divieto di non portarsi più di tre cd, Marianne ed Alce, il quale nel solo viaggio d'andata è riuscito a farsi ben sette Ceres comperate da Franco e siccome a L'Aquila erano diventate calde si è anche permesso di fermarsi agli Autogrill per cambiarle.
Nonostante le proteste di Pintozzi per l'andatura blanda, alla velocità di crociera di 120 km/h e sulla colonna sonora di "Hips don't lie" di Shakira, a mezzanotte e mezza siamo arrivati a Roma e, dopo un paio di birrette classiche dai porchettari, siamo entrati. Descrivervi la bellezza del locale e, soprattutto, delle garibaldine che lo popolavano sarebbe impresa ardua, ma vi garantisco che la Terrazza è veramente un posto che vale la pena di visitare. Sulla prestazione di Villalobos non spenderò neanche una parola poichè tutto ciò che posso raccontare sarebbe riduttivo per descrivere un dj con la parvenza e gli atteggiamenti del conte Flaiani e che ha alternato tracce elettroniche e minimali a tanghi e mazurke degne del miglior Casadei: trascendentale!!!
Alla nostra compagnia si è comunque aggiunta quella di Gio Pacc, Albertone Bovara e Crio, inoltre si è anche aggiunta la non compagnia (o si è sottratta la compagnia, vedete voi) di un sempre più schivo Sergio Eusebi e consorte. Purtroppo non è neanche stato sufficiente il post di ieri per vederlo ritornare fra noi; anche a Roma è stato praticamente assente e ci ha degnato della sua presenza solo in apertura e chiusura di serata.
La nota più lieta della serata è comunque venuta dal ricongiungimento tra Stainz "Legend" Bird e Luca "Psquared" Pierce, due grandi giocatori dei Boston Celtics, che nonostante piccoli screzi all'interno dello spogliatoio ieri hanno dimostrato di aver ritrovato tutta la sintonia necessaria per poter vincere il campionato nella prossima stagione. Da segnalare, oltra alla loro, la presenza di altre tre canotte verdi che ci hanno ingannato ogni qual volta eravamo alla ricerca di Stefano: la prima marchiata con un anonimo numero 83 ma pur sempre simile al 33 di Stainz, la seconda senza numero e la terza con il logo di una corona!!! Rimane da leggenda la mitica risposta di Luca Pierce alla mia domanda se avesse visto Corona: "Chi ho visto? Ma io non vedo manco a te!" (alla distanza di 20 cm massimo).
Degne di nota rimangono alcune nuove facce che ha inventato Alce mentre ballava e che si vanno ad aggiungere alle mille già presenti nel suo vastissimo repertorio e la discussione di Stainz con tre baristi in chiusura di serata, rei di avergli venduto dell'aqua calda.
Alle 6 di stamattina siamo andati a ripigliarci un po' a casa di Bovara e, proprio quando tutto sembrava andare per il meglio, ci siamo ricordati di esserci portati anche Marianne. Infatti, nonostante il clima di rilassatezza, ha iniziato a bombardarmi con continue richieste di ripartire per San Benedetto. Purtroppo, chi mi conosce lo sa, è proprio in queste circostanze che mi sento veramente debole: dopo una settantina di "ce ne andiamo?" sussurratimi all'orecchio ho così obbligato gli altri a riprendere la macchina.

29 giugno 2006

San Beach non è Roma


E' stato senza dubbio un brutto ritorno a casa per Sergio questa settimana. Dopo il tour devastante che lo ha visto fare tappa a Roma, Berlino, Barcellona e Ibiza (qui accompagnato dal duo Puccia-Brandi), Sirgia ha optato per un classico ritorno a casa per ristorarsi dopo tutte queste fatiche. E pensare che lo aspettavamo tutti a braccia aperte...
Ebbene Sergio si è riproposto ai nostri occhi in uno stato fisico decisamente approssimativo (pancia calata, baffetto storto e slippino con Poseidone), spesso in contraddizione con sè stesso ed in compagnia della sua nuova fiamma tedesca. Dopo alcune conversazioni che Sergio le ha tradotto a modo suo e con una censura degna di Benito, ho ritenuto opportuno farmi avanti e parlarle personalmente. Lei ci ha purtroppo rivelato ciò che temevamo. La ragazza ha, come spesso accade, smentito le fandonie enunciate ed enfatizzate continuamente da Eusebi dichiarando che Zian non è affatto un levriero, ma bensì un wippet inglese. Dopo aver scoperto ciò Sergio ha accusato un ulteriore calo di forma ed ha iniziato, con un'abile manovra di depistaggio, a far perdere le sue tracce.
Ogni qual volta è stato invitato a passare la serata insieme ai suoi amici ha dovuto inventare una scusa diversa, peraltro con un notevole sforzo mentale. Altre volte è scomparso ai nostri occhi senza neanche degnarci di un saluto. Inoltre ha continuamente cercato in maniera subdola di corrompere la giuria della Minorat Cup affinchè Pet Schmeichel venisse collocato in una posizione di rilievo nella classifica. Premettendo che Pet non ha alcun bisogno di questo genere di favoritismi in quanto rientra tra i favoriti, qualcuno penserà al suo nobile gesto come una dimostrazione di amicizia nei confronti di Zarè, ma invece la mente diabolica di Sergio aveva già messo in programma una cenetta a lume di candela con la sua bella al ristorante da Federico e stava quindi solamente cercando di ricevere in cambio un trattamento di favore. Che poverata!!!
Caro Sergio stasera saremo a Roma in missione punitiva, speriamo vivamente che almeno nella tua città riacquisti i tuoi superpoteri e sia un po' più di compagnia, ne va del tuo onore!

28 giugno 2006

Le coppie dell'estate



Probabilmente in un blog di gossip si dovrebbe ogni tanto parlare anche un po' di inciuci. Ieri sera in occasione della prima serata al 45.com ho visto con i miei occhi quelle che possono essere certamente definite come le due coppie di questo inizio estate 2006.
Senza ombra di dubbio sull'amore che sarebbe scoppiato tra Corona e Marianne c'era da scommettere; infatti, è stata solo una questione di tempo. Dopo una parentesi con minorenni e sorelle mangione a carico, dopo un ritorno di fiamma a dir poco da romanzo Harmony e dopo una fuga a Londra stile Steve Mac Queen, il romantico Stainz ha infatti finalmente deciso di arrendersi alle proposte della convincente italobelga. Il problema è che come prime conseguenze di questa loro unione di fatto, hanno deciso di prendersi un cane (Prince), hanno trovato un lavoro come commesso a X-sport e come barista alla Promenade ed ora sono in cerca di un appartamento da trasformare in nido d'amore. Il mio consiglio a questa prima coppia è quello di darsi una regolata e non correr troppo, forse non siamo ancora preparati a dei piccoli Corona che scorazzano per il corso dicendo sigarette anzichè mutande.
La seconda coppia ci ha veramente sorpreso, ricordo appunto che la quota alla SNAI era di 1 a 30. Due caratteri a dir poco diversi si sono incontrati e così Zerbò e Randa, dopo mesi di manfrine e colazioni al Four Roses alle 6 di mattina, si messi insieme. Alla bestemmia facile del primo, la partner oppone un abitino succinto al BB; all'acquisto dell'ultimo modello di Gameboy, lei risponde con una strusciata di carta di credito da Ariblu. Escludendo il weekend, serate nelle quali lavorano in posti diversi, sono praticamente divenuti indivisibili e li si può incontrare insieme a fare l'aperitivo allo Chantilly, a cena da Luigi e nel dopocena al Fruit, a parte quando Maurizio non decide di investire 160 dobloni in una serata diversa!
Noi non possiamo far altro che fare gli auguri a questi quattro giovanotti e sperare nei prossimi giorni di scoprire lo sbocciare di qualche nuovo amore... mi raccomando, impegnatevi!!!

27 giugno 2006

Il segreto della vittoria


Quando ieri pomeriggio sono andato a vedere la partita Italia - Australia all'Ospedale Civile non ero assolutamente al corrente che il morituro Mazza sarebbe stato in grado di influenzare in nostro favore il risultato finale con una mossa degna di uno stregone voodoo di Bahia.
Ma ripercorriamo con calma gli eventi... lasciato rapidamente il seggio elettorale numero 2 di Grottammare ho deciso di andare a fare compagnia al vecchio e sempre più malandato Andrew Mac Maza convinto che altrimenti avrebbe visto la partita da solo, invece di raggiungere tutta la comitiva a casa della nonna di Piernicola (colgo l'occasione per scusarmi ancora per la mia mancanza). Arrivato nella sua stanza trovavo sbracato sul letto lo stanco Pet Schmeichel reduce dal servizio del pranzo al ristorante. Così ci siamo organizzati per andare a vedere la partita nella sala ricreazione/pasto/TV del quarto piano dell'ospedale assieme a circa una decina di pazienti dell'età media di 80 anni e tre infermiere dal peso medio di 80 chilogrammi.
Sapete tutti benissimo come è andata la partita, ma ovviamente non siete a conoscienza di un retroscena a dir poco imbarazzante... uscito di casa in fretta ed in furia non avevo assolutamente fatto caso al mio look e sbadatamente avevo inforcato un paio di Havaianas con la bandiera dell'Australia. Fortunatamente a pochi minuti dal termine Mazza si è accorto del misfatto e me lo ha fatto notare tempestivamente; io, presone atto, non ho esitato a lanciare i sandali sciagurati lontano da noi. Beh, dopo solo qualche azione Grosso è impazzito e si è preocurato il rigore decisivo che poi Totti ha trasformato.
Tifose e tifosi taliani alzatevi dunque in piedi e ringraziate Mazza, oltretutto potrebbe essere la vostra ultima occasione!!!

26 giugno 2006

Ma restatevene a casa


Se c'è qualcuno che pensa che ci saremmo offesi per la loro assenza alzi liberamente la mano. Stranamente venerdì sera il Capo e Giuliano non si sono visti al SumBAR fino all'orario di chiusura, momento in cui si sono presentati palesemente alticci alla ricerca di sigarette, Becks e garibaldine (in pratica il più classico dei garbage time). Nessuno sapeva in quale locale avessero passato la serata, ma anche questa volta grazie al sito dei nostri colleghi di Rivieracool siamo riusciti a toglierci ogni dubbio.
I due esperti intortatori della riviera sono stati immortalati al Mojito (noto locale grottammarese che al momento ospita una clientela a dir poco "giovanile") con espressioni a dir poco meste davanti al bar gestito dal mitico Cristiano alias Panocchia. Villari, nella foto che lo ritrae, sembra guardare con aria malinconica le ascelle del barman che, probabilmente, a quell'ora e dopo tutte quelle capirinhe non rappresentavano il massimo della freschezza, a differenza delle foglie di menta. D'altra parte Pintozzi sembra essere entrato in stato di trance: testa bassa ed occhio da mazzolina come se stesse per addormentarsi da un momento all'altro.
Certo che se i due compagni si trovavano in quello stato psico-fisico non credo siano riusciti a far breccia nei cuori delle teenager presenti così facilmente, a meno che non siano ricorsi al vecchio asso nella manica imparato dal maestro Brandimarte: distrarre il barista, nella fattispecie non troppo difficile con Panocchia, e rubare la più classica delle bottiglie da offrire a tutte le passanti, con questa unica variante a differenza di Robertino che se la sarebbe scolata da solo. A giudicare dal loro ritorno solitario al Fruit, la coppia non è riuscita nell'impresa!

25 giugno 2006

Referendum


Oggi il blog non verrà aggiornato per la mia presenza al seggio numero 2 di Grottammare in qualità di vice presidente unita all'impegno lavorativo al Fruit & Salad... in pratica fra un po' mi sento male!!!
Dopo essere andato a dormire alle 5 di notte ieri sera (per motivi di lavoro e non ricreativi), vi presento il timetable della mia giornata di oggi.
Ore 8-12: costituzione seggio e inizio lavori;
12-16: servizio pranzo allo chalet Fruit & Salad;
16-17: doccia e pisolino;
17-22: proseguimento votazioni al seggio e chiusura dello stesso;
22-04: lavoro serale allo chalet Fruit & Salad.
Ovviamente domani alle 7 dobbiamo riaprire il seggio per poter accogliere gli elettori fino alle ore 15, dopodichè inizierà lo spoglio dei voti che si dovrà concludere entro e non oltre le ore 17 (termine ultimo perchè poi inizia la partita dell'Italia).
Certo di incontrare la vostra comprensione e scusandomi per il disagio arrecato, vi invito a recarvi alle urne per votare.

24 giugno 2006

Mac Hospital


Dalle ore 18 di ieri Andrew Mc Maza è ricoverato presso l'Ospedale Civile di San Benedetto del Tronto al quarto piano, ma non al reparto Oncologia, bensì Medicina Generale. Continuano così le ricerche per risalire ai motivi della febbre che puntualmente da circa un mese lo assale durante le ore serali. I medici non disperano e, dopo aver escluso qualsiasi malattia seria, stanno procedendo con delle continue analisi del sangue che hanno ridotto il braccio di Andrea ad una groviera.
Ovviamente la camera è stata trasformata in pochi minuti in un laboratorio multimediale e dopo l'arrivo della Playstation sembra quasi di stare nel salotto di casa sua. La presenza di un paio di infermiere di aspetto gradevole ha inoltre fatto tornare il sorriso al bell'Andrea che anche in queste condizioni confida nelle sue doti di latin lover e tenterà di conquistare il cuore delle sue protettrici.
Per l'occasione anche l'Ospedale Civile ha deciso di andare incontro al suo ospite VIP ed ha così deciso di ammodernarsi un po' sostituendo il classico menù a base di minestrina in brodo, coscetta di pollo e frutta cotta con tortellini alla boscaiola, arista di maiale al forno e tiramisù, il tutto accompagnato dalla classica pizzetta di Franco al posto del pane. Come bevande, al paziente è stata proposta la scelta tra una Vernaccia di San Gimignano e un Greco di Tufo Mastroberardino (per i vini bianchi) o un Morellino di Scansano e un Taurasi Radici del '99 (per i rossi); Mazza ha optato per quest'ultimo a patto che la bottiglia venga aperta tre quarti d'ora prima del pasto per apportare una ossigenazione sufficiente. Al che il primario gli ha replicato: "Se nen vasta c'avem' lu bocchettò dell'ossigeno su ccima, potem' pià quill' pe lu vi'".

23 giugno 2006

Escape from Ibiza


Voci sufficientemente attendibili confermerebbero il ritorno di Brandimarte da Ibiza. Aveva lasciato l'Italia il 10 di giugno con una prenotazione del volo di ritorno per il 20, che, per poter andare all'after del Cocoon, aveva successivamente deciso di posticipare.
Allora cosa avrà combinato quel discolo di Robertino per due settimane in uno dei posti più trasgressivi d'Europa? La compagnia di Puccia gli avrà giovato o si sarà abbattuta sulla sua testa a mo' di mannaia? Il caldo dell'isola lo avrà ristorato o gli avrà seccato la coccia durante le mattinate in spiaggia? Queste sono solo alcuni dei mille quesiti che vorremmo proporgli.
Rimangono moltissimi dubbi comunque su un paio di episodi ancora non sviscerati. Innanzitutto non si riesce a capire per quale motivo all'imbarco dell'aeroporto di Roma gli abbiano strappato anche i biglietti di ritorno. Forse sua sorella Stefania, di comune accordo col ragazzo Blob, aveva deciso di disfarsi definitivamente di lui?
Inoltre, c'è da chiedersi che fine possa aver fatto il suo bagaglio: oggi, infatti, a distanza di ben tredici giorni, nessuno ha la minima idea di dove sia (c'è qualcuno che giura di aver visto, durante un'intervista ad Osama Bin Laden, un militare talebano che indossava il suo mitico smanicato di Richmond). E' proprio un peccato perchè all'interno della valigia c'era un computer portatile, una telecamera, una macchinetta digitale e l'i-pod, oltre a due paia di scarpe di Gucci, tre jeans D&G e diverse t-shirt Dsquared (questo è ovviamente ciò che comunicherà Robertino all'Alitalia tramite il suo legale Canducci).
Tornando dalla Spagna, Robertino ci ha riportato i saluti di Puccia, sempre meno deciso a tornare a casa, e del caro Sergio Eusebi, incontrato martedì mattina mentre ascoltavano quell'assassino di Sven Vath in una villetta sperduta nella campagna di Ibiza con al guinzaglio un levriero bianco di nome Zian.

22 giugno 2006

Chi ti ritrovo in Terrazza?


La serata di ieri si è caratterizzata per l'inaugurazione del mercoledì della Terrazza, finalmente si è aggiunta un'alternativa per ciò che riguarda le serate infrasettimanali. Ovviamente non potevamo mancare vista anche l'insistenza del nostro amico Flavio Intignozzi, che ci aveva promesso tanti inviti quanti ce ne servivano, anche cento, duecento; ci siamo così recati nel locale verso l'una e mezza di notte dopo una fugace apparizione al Fruit durante la quale Alce s'è scolato perlomeno tre wodka hitler con una formazione da All-Star Game: Alce appunto, Pintozzi, Teo, Pet Schmeichel, Ndina, Eleonora e il sottoscritto.
Arrivati in discoteca, con sommo stupore abbiamo rivisto il grande Antò Ferrara, sparito da giorni alla nostra vista ma sempre presente nei nostri cuori. Antò era impegnato nello scolare un wodka lemon mentre ci comunicava deluso la sua defezione per la serata di giovedì prossimo a Roma causa impegni di lavoro. Purtroppo dopo un'oretta di tentativi di convincerlo a prendersi una mezza giornata di ferie ci ha dovuto abbandonare per andare a scaricare la carne a Porto San Giorgio, ma ci ha promesso che sarà dei nostri alla prima occasione utile... e noi non vediamo l'ora!
A quel punto persa l'attrattiva principale ho iniziato a scrutarmi intorno dove ho trovato qualcosa alla quale neanche i miei occhi potevano credere: ricordate la ragazza (denominata di Force) con la maglietta rosa con cui avevamo pizzicato il Torrix sabato scorso al Gattopardo? Ebbene era lì al nostro fianco, impegnata nei festeggiamenti di un compleanno e dedita al consumo di bevande. Ovviamente, senza colpo ferire, mi sono precipitato al suo tavolo dove con una faccia veramente di bronzo le ho chiesto di poter scattare una foto per il nostro blog. Lei mi è sembrata veramente gentile ed entusiasta ha posato per un paio di scatti del maestro Pintozzi, gli amici non mi sono sembrati dello stesso avviso, chi più e chi meno hanno iniziato a storcere il naso. Claudio che aveva avuto già a che fare con qualcuno di quella comitiva ha fatto finta di nulla per il quieto vivere, ma io, come testimoniato dalla foto, mi sono un po' stranito. Come al solito, dopo una decina di minuti di chiarimenti è terminato tutto a tarallucci e vino.
La serata è proseguita all'insegna di improbabili cocktail da parte di Elio ed è terminata verso le 6 di questa mattina allo chalet da Luigi dove abbiamo ripetutamente rischiato una pistolettata dal guardiano notturno Paolo per comportamenti loschi e molesti.

21 giugno 2006

Il Conte non fa sconti


Forse non tutti ricorderanno il giocatore più duro e roccioso della storia del calcio: Vinnie Jones. Indossò le maglie di Wimbledon, Leeds, Sheffield United, Chelsea e Queens Park Rangers, con le quali riuscì a collezionare ben 12 espulsioni, una condanna per lesioni aggravate ed il record per l'ammonizionione più veloce della storia (3 secondi). La leggenda del giocatore gallese fu resa ancor più grande quando marcando Paul Gascoigne del Newcastle lo afferrò per i testicoli; il Wimbledon decise di realizzare una statua di bronzo con la riproduzione della scena da esporre nell'antistadio.
Un altro mito, forse un po' più indietro coi tempi, fu il difensore di Juventus e Milan Sandro Salvadore: un recordmen per ciò che concerne gli autogol. Rimane inavvicinabile la partità che disputò con la Nazionale contro la Spagna decisiva per le convocazioni per il Mondiale del '70; in tale occasione realizzò ben due autogol a dir poco grotteschi (e pensare che c'era persino Zoff in porta) e convinse Valcareggi che forse era il caso di lasciarlo a casa.
Nella straclassica partitella di calcetto settimanale disputata ieri forse siamo riusciti a trovare un giocatore che riesce a fondere e riproporre entrambe le essenze di questi due fuoriclasse: Fabio Flaiani. Il Conte è infatti riuscito ieri nella difficilissima impresa di infilare il pallone per ben tre volte nella sua porta, da applausi il pallonetto di testa con cui scavalca un incolpevole Petrocchi e che determina il suo hat-trick. Oltre alla sua vena realizzativa c'è anche da dire che non si è affatto risparmiato a livello difensivo. E' infatti riuscito a stabilire un nuovo record con 92 falli, di cui almeno 40 da ammonizione e circa una ventina da cartellino rosso diretto. Fabio non ha dimostrato alcuna difficoltà nel far incazzare il mite Robertone dopo solo dieci minuti di gioco con i suoi fastidiosissimi colpetti alla schiena e verso la fine della partita ha definitivamente fatto perdere le staffe a Sumbu, il quale stanco di ricevere calci sugli stinchi da parte sua, lo ha spinto verso la rete del campo dove il Conte provava a schienarlo con una cianghetta accompagnata da laccetto californiano alla moviola. Sumbu resosi conto che aveva a che fare con uno squilibrato ha così lasciato perdere, ma dopo sessanta secondi d'orologio riceveva il medesimo trattamento (a detta dei presenti forse ancor più cattivo!!!) e minacciava di lasciare il campo. Su invito dei suoi compagni dopo qualche secondo di manfrina riprendeva il suo posto in squadra.
La partita è terminata con il punteggio di 9 a 5 per la squadra composta da Sumbu, Borchia, Pintozzi, Pepe e Robertone ai danni della compagine di Giorgio, Mario, il Conte, Bobo e Savini. Da segnalare le assenze giustificate di Crucià (colpito da una sorta si squaraus) e Mazza (gli è ritornato il male oscuro), e quelle ingiustificate di Perotti (alle prese con il suo fantomatico corso di cinema), Canducci (doveva portare a pisciare il cane), Robertino (non riesce a tornare a casa da Ibiza) e Corona (ha passato l'intera giornata di ieri a dormire sul letto).

20 giugno 2006

Stainz VS Schiuma


E' una vita intera che dici bugie ai tuoi amici. Le tue convinzioni si sono basate sempre su un sentito dire. Quando fai una domanda non attendi mai la risposta perchè non vuoi sentirti rispondere ciò che non vorresti. A questo punto dovresti forse fermarti a riflettere su tutto ciò caro Stainz.
Ogni volta che andiamo a ballare ci sono due opzioni possibili per quel che riguarda il tuo abbigliamento: la t-shirt gonfiabile di D&G col fragolone o quella con il papillon e la giacca disegnate. Alla seconda ipotesi è legato un lunghissimo e tedioso racconto sul suo acquisto in un negozio esclusivo di Londra, manco fosse la storia della Genesi sulla Bibbia, che parte più o meno dal casello di Porto d'Ascoli e termina a non più di un paio di chilometri dalla discoteca in questione.
Questa settimana è però successo qualcosa che sconvolge tutte le teorie precedentemente sviluppate. Si potrebbe paragonare questa scoperta a quella avvenuta nel XVI secolo da Nicolò Copernico con il conseguente rifiuto della teoria geocentrica per abbracciare quella eliocentrica. Infatti, dopo che il famoso dj sambenedettese Gianni Schiuma ha sfoggiato il medesimo capo d'abbigliamento in questione ci siamo iniziati a chiedere se fosse possibile che anch'egli si fosse recato nello stesso negozio a più di 1500 chilometri da qui, se avesse fatto ricorso ad un prestito dal buon Corona o se, più semplicemente, la tiratura della maglia fosse passata da uno (tesi sostenuta appunto da Stainz) ad un milione di esemplari (tesi sostenuta da me, Mazza e almeno un'altra decina di illustri colleghi).
A questo punto lo scenario e la conseguente discussione che ne potrà scaturire con Stefano è a dir poco infinita. Di una cosa possiamo essere certi: la maglia sta perdendo di importanza e di sex appeal per lui visto che la scorsa settimana l'aveva indossata per una semplice passeggiata pomeridiana al corso con Marianne e Prince. Chissà, magari stasera ci verrà addirittura a giocare a calcetto!

19 giugno 2006

Gli straordinari dell'avvocato


Proseguono le mirabolanti e imbarazzanti avventure dell'avvocato più famoso della riviera. Anche questo fine settimana l'occhio implacabile dei paparazzi è riuscito ad immortalarlo e a coglierlo in flagranza. In grande spolvero, il Torrix questo sabato ha deciso di seguire i consigli del suo curatore d'immagine Davide di Je Suis; ha così abbandonato gli abiti scuri ed invernali della scorsa settimana ed ha optato per una classica camicia sbottonata dalle tonalità calde che metteva in risalto il suo petto villoso e la sua immancabile collanina pseudo caraibica acquistata per un paio di dobloni alle bancarelle davanti al Maggioni.
Dopo aver pensato alla cura del suo look l'avvocato ha passato circa quaranta minuti in bagno studiando l'agenda dei vari appuntamenti del weekend sambenedettese alla ricerca della "situazione più giusta". La scelta finale sarebbe ricaduta su uno di questi tre locali: Legall, BB e Gattopardo. Il Legall è stato scartato dalla rosa non appena Marco ha saputo che si trattava di un'inaugurazione e non aveva ricevuto nessun invito personale, mosso da stizza e rancore ha anche chiamato alcuni suoi amici finanzieri e li ha invitati a recarsi ad effettuare dei controlli presso il locale. Il BB era in un primo momento divenuto favorito, ma quando si è ricordato che l'ospite della serata sarebbe stato Fefè del Grande Fratello è stato bocciato categoricamente. Il Torrix non sopporta questi personaggi dalla breve notorietà e soprattutto di sesso maschile. Quindi al termine la decisione è caduta sul Gattopardo vista anche la non sottovalutabile possibilità di ribeccare le tre pollastrelle che aveva intortato la settimana precedente.
Il nostro viveur da strapazzo ha così iniziato la sua caccia grossa accompagnato dal fedele scudiero Tamb e da quel che ci risulta dovrebbe essere riuscito nell'impresa di raccogliere due numeri di telefono, tre indirizzi email (che tra l'altro fanno più globale), una misura di reggiseno (per la cronaca una misera seconda) e quattro targhe di macchina, tornando a casa lo avrebbe aspettato molto lavoro da compiere per aggiornare il supermegaschedario che gestisce.
Nel prosieguo della serata Marco si è anche improvvisato sacerdote e, come testimoniato dalla foto, ha officiato un matrimonio tra due perfetti sconosciuti. La coppia al terzo cuba libre ha però iniziato una furibonda lite ed ha richiesto a Gianni Schiuma e al dj Zerbò l'intervento di un legale per la separazione... ovviamente la scelta è ricaduta su Torricella che ha così incassato una ragguardevole somma senza rilasciare parcella.
Il ritorno a casa è stato alquanto turbolento poichè l'avvocato per aumentare la sua mole di lavoro aveva avuto la brillante idea di lasciare i suoi biglietti da visita sui tergicristallo delle auto parcheggiate davanti alla discoteca. Tra le quattro e mezza e le sei del mattino il suo cellulare si è così trasformato in un centralino ed è stato chiamato da tutti gli autisti nella provincia di Teramo ai quali volevano ritirare la patente per guida in stato di ebbrezza suscitando l'ira di Tamb che iniziava ad accusare un po' di stanchezza. Il suo intervento si è rivelato per due volte un clamoroso fiasco ed ha portato al ritiro e successiva distruzione delle patenti. Al terzo tentativo il poliziotto ha rilasciato immediatamente l'autista porgendogli anche le proprie scuse ed ha gentilmente invitato il suo difensore a sottoporsi all'alcol test che ha ovviamente avuto esito negativo.

18 giugno 2006

Anche i vip entrano in classifica


Illustrandovi lo spirito della Minorat Cup vi avevo introdotto già a questo scenario: tutti partecipano e sono in lizza per la vittoria finale. Su queste basi, la persona che più si è distinta ieri a tal proposito è indubbiamente il terzino della nostra nazionale Cristian Zaccardo. Il difensore si è reso protagonista di quella che può essere definita la madre di tutte le smaritozzate. Era dai tempi di Mai Dire Gol che non assistevo ad un liscio del genere e sicuramente la partita di ieri contro gli Usa non era la circostanza ideale per rispolverarla. Siamo abituati a vedere errori in TV, ma credo anche che se io facessi una cosa del genere in un campetto parrocchiale tutti mi riderebbero in faccia... ebbene c'è qualcuno che ha la pazienza di aspettare la platea mondiale per poter sfoderare tali colpi da maestro.
A distanza ridottissima lo insegue il centrocampista Daniele De Rossi, anche lui al Fritz Walter Stadion (che nome per uno stadio!) ha dimostrato la pazienza di un monaco circestense nell'aspettare l'occasione migliore per sfoderare una gran giocata: la gomitata che sferra a McBride è degna del campione del wrestling Macho Man Randy Savage e il suo protestare nei confronti dell'arbitro ricorda le scenneggiate di un Mario Merola d'annata.
A questo punto, se un anonimo Cruciani deve entrare in classifica perchè butta giù una porta di calcetto a pedecate, non capisco perchè dovremmo esimere due illustri talenti del calcio italiano come appunto Zaccardo e De Rossi. Chiudo infine con una considerazione: in molte occasioni mi è sembrato di notare comportamenti un po' forzati da parte di molti partecipanti a questa competizione pur di avere un po' di ribalta, chi ci esclude che anche i due calciatori non siano entrati a conoscienza di questo bizzarro trofeo e ieri si siano appunto impegnati per scalare qualche posizione?

17 giugno 2006

Il polipone e la seccia


Pintozzi coninua a stupirci... dopo l'ultimo avvistamento al Docks di cui si è ampiamente parlato ieri ha continuato a cavalcare l'onda dell'ambiguità.
Diciamo innanzitutto che sembrava essersi indirizzato verso una serata tranquilla consumando la classica mezza cassa di Becks distribuita tra il Code e il Fruit, ma quando stavano per scoccare le ore tre qualcosa è cambiato nel suo atteggiamento. Tanto per cominciare ha cercato di depistare buona parte della compagnia tentando un improbabile aproccio alla Terrazza, locale da lui ampiamente schifato e denigrato.
Il nostro informatore, che terremo anonimo per motivi di sicurezza sua e della sua famiglia, riporta di aver visto all'interno del locale il sopracitato Capo avvicinarsi con fare ambiguo ad un trio ancor più ambiguo composto da Teo, Alessandra e la Roscia. Premettiamo che Teo aveva raggiunto picchi di testosterone pari ad Ali Agca il giorno prima della liberazione e che stava ripetutamente cercando di intortare qualsiasi persona di sesso femminile che incontrava. Le modalità di approcio di Teo erano a dir poco polipesche e passavano dall'avvinghiamento coi suoi lunghi tentacoli alla spruzzata di inchiostro stordente e fino all'arrivo di Pintozzi sembravano a dir poco innocue visto che non avevano ancor sortito alcun effetto. I quattro così riuniti davano sfogo alle loro sessualità proponendo un bacio multiplo incrociato carpiato con coefficiente di difficoltà 14, la giuria che si era composta lì per lì all'interno della Terrazza ha deliberato la seguente votazione:
ITALIA (giudice Sandro Assenti): voto 4
PORTORICO (Gabriel il PR): voto 8
MONGOLIA (Stefano Corona): voto non preso in considerazione
BELGIO (Marianne): voto 6
SENEGAL (Meda il buttafuori): voto 2 con sbigozzata annessa
GRECIA (Eneide): voto 5
SVEZIA (Gianluca Gaetani): voto 3

16 giugno 2006

Non lo potevo minimamente immaginare


Forse è proprio il caso di fare ammenda rispetto ciò che scrivevo della serata di mercoledì.
Oggi controllando la mia posta ho trovato una foto abbastanza compromettente per la reputazione di Pet e Pintozzi, fino a ieri moderni dongiovanni e da pochi minuti Marise Laurito della riviera. Capisco che la noia, la frustrazione e magari anche un bicchierino di troppo possono portare a fare cose strane, ma non potevo mai immaginare che arrivaste fino a questo punto.
Ricostruendo il racconto della serata, siamo venuti a sapere che i due avventori hanno girato a lungo all'interno del locale in cerca di qualcuno vestito da marinaio o da poliziotto, ma tutto ciò di meglio che sono riusciti a raccattare è stato un abbraccio e una pacca sulle spalle da parte di Daniele Marinelli (altro personaggio che sembrava trovarsi veramente a suo agio in quell'ambiente). Stanco di girovagare a vuoto e assetato come non mai di Becks, sulle note di "Do You Think I'm Sexy" di Rod Stewart, Zarè si è esibito in uno striptease ed ha lanciato la sua maglietta al drag queen che organizza le serate al Docks, tale Regina Phoenix; egli (mi rifiuto di parlarne al femminile) con fare lussurioso ha così iniziato a strusciarsela sul pacco suscitando la gelosia dei presenti. Al che Pintozzi, per non essergli da meno, ha deciso di iscriversi al concorso di Miss Maglietta Bagnata, è salito sul palco e si è fatto fare un gavettone davanti a tutti sfoggiando un décolleté degno di Bruno Lauzi. A tale scena è seguito un minuto e mezzo di fischi e lancio di tappetti di birra all'indirizzo di Reginaldo Phoenix (ribattezzato così per farlo riapparire maschietto).
Come potete immaginare si è assistito ad attimi di follia e paura all'interno del piccolo locale, ma fuori stava succedendo di meglio. Infatti Corona si era appena ricordato che il suo cane Prince compiva il suo primo anno d'età suscitando l'ilarità di tutti con commenti tipo "Oh ma mo è vecchio" e "Ma che dici gli devo andare a comprare il millefoglie da Attilio o si offenderà?". A tali interrogativi è seguito il disappunto di Marianne che salomonicamente è riuscita a glissare il tutto invitando Stefano a riaccompagnarla a casa.

15 giugno 2006

Palloni e palline


Ieri sera la mitica partita di calcetto settimanale si è disputata ad orari a dir poco improbi (dalle undici a mezzanotte) ed ha finalmente segnato il ritorno all'attività sportiva del Maza.
Durante l'ora di gioco ha dimostrato a tutti di essersi veramente ripreso dalla lunga degenza che lo aveva rinchiuso a casa per intere settimane deliziando il pubblico (veramente non c'era nessuno a vederci, ma a lui gli piglierà sicuramente bene) con giocate d'autore. Ha guidato la squadra ed illuminato il gioco come Pirlo contro i mau mau del Ghana; il suo unico spauracchio sono state le sempre scordinate entrate del Conte in stile Pasquale Bruno.
Da registrare la nostra vittoria e la disfatta del team capitanato da un focoso e mai in partita Cruciani per ben 14 a 7!!! Tra le fila avversarie, da incorniciare la prova di un grande bomber Robertone che, nonostante la sconfitta, ha realizzato quattro gollazzi; tuttavia capitan Cruciani ha avuto da inveire anche contro di lui. A questo punto lo invitiamo a convocare chi desidera per la prossima settimana pur di vedergli tornare il sorriso al termine della partita...

Lasciati i campetti delle Terrazze ci siamo uniti (in maniera figurata) a Pintozzi e il Maestro Espinoza ed abbiamo ipotizzato di fare serata da qualche parte, ma ben presto ci siamo resi conto che in giro per San Benedetto non c'era veramente nulla da fare. Noi vittime della noia ed agnelli sacrificali delle leggi antirumore girando e rigirando per il lungomare non abbiamo veramente trovato nulla: il Code aveva il giorno di chiusura, Vittorio del Fruit stava a pezzi dalla stanchezza ed aveva deciso di andarsene a dormire, da Luigi non mi sembrava proprio il caso visto che c'era Intignozzi che mi ha fatto dieci chiavi articolate in tre minuti.
A qualcuno (Pet Schmeichel) è così venuta l'idea di andare al Docks. E non l'avessimo mai fatto: al confronto Gomorra sembrava Salt Lake City (dimora degli Utah Jazz, ma ben più famosa per essere il centro principale per i mormoni). Beh, l'interrogativo che mi pongo è questo: ma voi veramente pensate che a San Benedetto ci siano così tanti froci e lesbiche come ci vogliono far credere? Ma che vi ricordate che siete culattoni solo il mercoledì? Ma che vi piglia bene rispolverare il vostro bel vibratorazzo solo quando vi beccate al Docks? E che dentro le vostre auto i mangianastri (perchè i lettori CD sono troppo da fighetti) suonano tutto il tempo YMCA dei Village People, Il Triangolo di Renato Zero o Kobra di Donatella Rettore? E che cazzo! Basta con questi stereotipi di merda. Se vuoi girare con la parrucca giraci pure che a me non dai fastidio, ma ci devi girare dal lunedì alla domenica. O veramente credete che il mercoledì sia trendy fare la parte del rottinculo, maddaiiii... Come se qualcuno mi volesse far credere che ad Amsterdam ci si fanno le canne solo dentro i Coffee Shop.

Per stemperare i toni (la parte del moralista non mi si addice affatto) invito tutte le belle coppie e gruppetti omosessuali che ho avuto il piacere di vedere ieri a venire a prendersi una birra al SumBAR questo fine settimana alla condizione che vengano con la stessa compagnia e con gli stessi atteggiamenti.
Canducci sbrigati a diventare assessore all'ambiente che a San Benedetto ci sono un po' di finocchi da recuperare!!!

14 giugno 2006

E' giorno di ripartenze


E' proprio vero che si inizia a sentire la mancanza di una persona proprio quando questa se ne va. Toccando ferro e facendo gli scongiuri di rito, Fabio e Simone torneranno, ma la loro assenza si farà sentire (soprattutto perchè c'hanno mollato il loro ex coinquilino Adamino che per il momento non c'ha una mazza da fare).
Le cinque serate che Biondi ci ha regalato sono state veramente da panico e sono già entrate nella leggenda sambenedettese; dobbiamo ammettere che era veramente da tanto che non lo vedevamo in una forma così smagliante. E' riuscito, in un arco di tempo veramente ristretto, a concentrare e riproporci tutto il suo repertorio senza mai accennare ad un minimo di stanchezza o di noia.
Ci mancavano i suoi interminabili cori da stadio (storico il suo duetto con Antò Lelli al Code "non ne possiamo più del sesso fai da te, si alle case chiuse, si ai club privé" durato quantomeno due ore di un noiosissimo venerdì d'inverno), ci mancavano i mitici gavettoni di birra calda all'indirizzo di una qualsiasi garibaldina rea di avergli straziato il cuore o di non avergli concesso le sue grazie in quel momento, ci mancavano le sue spadellate di pennette all'arrabbiata per dodici persone minimo. Erano mesi che non ricevevo domande a bruciapelo del tipo "o Sumbu che dici se mi metto in piedi sul bancone del bar a ballare? che dici? Vittorio si incazzerà?". La megarissa che ha scatenato venerdì ci ha riportato alla memoria scene di fanciullezza, lo ha fatto apparire come Terence Hill in "Altrimenti ci arrabbiamo" a centinaia di amici che non rammentavano le sue gesta e i suoi titoli: paladino di diritti oramai negati e tutore di una legalità gestita illegalmente. Anche i vicini del Code si saranno resi conto del suo ritorno semplicemente notando gli innumerevoli frammenti di vetro in terra a ricordo di bicchieri vuoti lanciati manco si trovasse a un matrimonio a Mosca ed impronta indelebile del suo passaggio.
Ora la domanda che ci poniamo è quando tornerà il ciclone Biondi? E questa volta sarà a titolo definitivo o en passant come questo weekend? Ma la domanda che più mi assilla è la seguente, tra un aperitivo, una cena e una seratina, avrà trovato il tempo di salutare i genitori o si sarà scordato?

13 giugno 2006

La carta di credito di Falà


Buona la prima per l'Italia di Lippi a questi mondiali e fortunato l'esordio a casa Mazza, dove in compagnia dei genitori Peppe e Gloria ci siamo ritrovati per tifare gli Azzurri. Il parterre de roi era composto, oltre che dal padrone di casa sempre più in ripresa dagli acciacchi, dal sottoscritto, Pintozzi, Biondi, Chicco, Davidino e Villari. Inutile descrivervi la tensione che si è potuta creare all'interno dell'appartamento, soprattutto nella circostanza della traversa di Toni seguita da coro di bestemmie e successiva preoccupazione per aver mancato di rispetto alla nonna di Andrea, fervida religiosa. Ma durante una partita dei mondiali tutto questo ci può stare!
Al novantesimo per allentare la tensione accumulata ci siamo recati per una birra al Code e successivamente allo Chalet da Luigi dove incontravamo Teo, Falà, il presidente Tormenti, Alce e l'infaticabile Pet Schmeichel ed ai quali si univano Adam, Fabio Renzi e un Bruce in evidente stato confusionale che inveiva per circa quindici minuti su "quel negro dell'ex Presidente del Consiglio".
Come sempre, il solito pozzo senza fondo di Falà ha continuato a trangugiare ettolitri di birra e sollecitare Teo nel ricaricare gratuitamente le sempre pronte caraffe sul tavolo. Ma tutto ha un limite ed alla centesima richiesta seguita da un rifiuto per motivi di pulizia del bar, il più famoso braccino corto della riviera ha lanciato la sua carta di credito sul tavolo ed ha ordinato birra per tutti accordandosi per un prezzo di mille dobloni. Mentre l'impassibile Teo riattivava il Pos wireless dello chalet, Falà se la rideva certo di aver fatto una cosa divertente e convinto che, visto un addebito così esoso, il Pos avrebbe rifiutato la transazione poichè il conto era sprovvisto di credito sufficiente. Lo scaltro Teo, certo che un'occasione come avere tra le mani la carta di credito di Fabio non gli sarebbe mai più ricapitata, ha allora piazzato la stoccata vincente... fingendo di addebitare l'importo di mille, si è invece accontentato di scucirgli venti dobloni (al cambio sempre venti euro). Le colorazioni del viso di Falà sono passate così da un rosso paonazzo post birra ad un verdino bottiglia post inculatura. C'è da aggiungere che fino a quel momento Falà era stato al centro di ogni discussione intervenendo spesso anche in maniera puntuale (cosa peraltro non da lui e sintomatica di un livello alcolico oramai avanzato), ma dopo l'accaduto ci siamo ritrovati a che fare con un cadavere... sguardo assente, salivazione azzerata e sudarazione a freddo, insomma gli estremi del collasso c'erano tutti.
Falà cosa ci regalerai nelle prossime serate? Tornerai a vivere nella penombra o dopo questa settimana in nostra compagnia e conscio di poter dire la tua in questa Minorat Cup sarai un po' più presente? Il pubblico ti reclama, ma anche la tua ragazza non è da meno. Chi la avrà vinta?

12 giugno 2006

Il trasformismo di Torrix


La sua è indubbiamente una dote: riuscire a partecipare a qualsiasi genere di evento mondano non è da tutti, specie quando se ne verificano due o tre nello stesso giorno ed in posti molto lontani. Dall'Odissea al Gattopardo, Marco Torricella ha fatto del presenzialismo una ragione di vita ed entrando nel giro dei buttafuori grazie alle sue frequentazioni del buon Davide Tabaccò di Je Suis, ora riesce appunto ad intrufolarsi ovunque senza il minimo problema. Voci di corridoio confermerebbero che oramai la sua Jeep sarebbe più zeppa di vestiti del suo armadio; tutto ciò per consentirgli di cambiare abito in ogni momento a seconda della circostanza e del locale... pare infatti che sabato scorso all'inaugurazione del Titty Twister abbia rispolverato per il concerto di Roy Paci una vecchia kefia, utilizzata durante l'ormai mitica occupazione del liceo del '94, ed un polsino dell'Adidas, regalatogli da Bjorn Borg al termine di un incontro con Gerulaitis a Roma.
Ieri sera, tornato dal lavoro, ho avuto l'intuizione di andare a dare un'occhiata al sito Rivieracool e tra le foto dell'inaugurazione del Gattopardo di sabato scorso ho trovato l'immagine che ho postato. Gli scenari che si profilano a questo punto sono due. La prima alternativa, più affascinante, è quella che vede Torrix ricalcare le orme del mitico Paolini, avvezzo ad intervenire e disturbare i collegamenti della bonanima di Paolo Frajese consigliando l'uso del preservativo... e infatti, ora che ci ripenso, il Torrix è tornato dal suo viaggio a Cuba orgoglioso di aver acquistato un cartone da cento profilattici alla modica cifra di due dobloni!!! La seconda ipotesi sulla sua presenza in quella foto, è quella che lo vede essere uscito con quelle tre garibaldine che appaiono nella foto, con tutto ciò che ne consegue e che non illustro per non incombere in denunce da parte dell'avvocato...
Dove si aggirerà durante il prossimo fine settimana, quale inaugurazione lo attende, quale banchetto dovrà presenziare? Ma soprattutto, dopo la telefonata distensiva con Antonio, quali possibilità abbiamo di rivederlo in compagnia di Tony the Body mentre lo apostrofa con nomignoli quali Zidane o Gourcuff e lo rinfresca lanciandogli gavettoni di Ceres?

11 giugno 2006

Tabella di conversione


Visto l'enorme successo di questo blog (più di duecento contatti in quattro giorni, grazie!!!) e la sua diffusione negli ambienti più disparati, abbiamo deciso quest'oggi di fare un po' di chiarezza e di togliere qualche dubbio ai lettori. Spesso parliamo di una stessa persona con nomi diversi e questo non rende molto fluido il discorso a chi non conosce perfettamente questa persona. Come ben sapete nella realtà sambenedettese sono molto diffusi i soprannomi ed anche noi non possiamo esimerci dall'utilizzarli, anzi spesso ce ne facciamo un vanto e soppiantano definitivamente il vero nome; addirittura c'è chi può vantarne diversi. Cerchiamo allora di ricapitolare i vari pseudonimi in questione:
Nazareno Spinozzi a.k.a. Fujtte (nome storico di famiglia), Petti Pelosi (per la sua villosità), maestro Espinoza (per presentarsi dopo il lavoro in pantalone nero e camicia bianca come fosse appena uscito da un corso di tango), Pet Schmeichel (semplicemente per avere un nome più breve e conciso);
Andrea Mazza a.k.a. Andrew McMaza (il McChicken è il suo panino preferito), Ronaldone (tocco di palla, scatto e forma fisica davvero invidiabili), Andreas Maza (i tagli di MasMau lo fanno spesso sembrare un argentino de la Pampa);
Daniele Mariani a.k.a. Sumbu Kalambay (l'accostamento al celebre pugile nasce dal suo infaticabile lavoro ai fianchi di qualsiasi garibaldina);
Fabio Mascaretti a.k.a. Alce, Said (i frequenti viaggi in Africa del padre hanno fatto nascere suo fratello alter-ego di colore), Lince;
Claudio Bellavia a.k.a. Pintozzi, il Capo;
Pietro Marinangeli a.k.a. Gufo, Toshi;
Alfredo Matteo Capriotti a.k.a. Teo;
Francesco Capriotti a.k.a. Chicco;
Hadam Igor Girolami a.k.a. Adamino, Michelino, Morky, Gnorro;
Fabio Flaiani a.k.a. il Conte (e non è un soprannome);
Alfredo Cruciani a.k.a. bomber Crucià, Costantino di Marà (per la somiglianza a Vitagliano);
Antonio Lelli a.k.a. Zeccò (storico di famiglia ricacciato dall'avvocato Torricella), Tony the body, the Next Tarzan;
Stefano Mignini a.k.a. Bobo, Mignolo.

Circa il 79% di questi soprannomi sono nati dalla fervida mente di Ciarrocchi, quelli ai quali non segue una spiegazione è solo ed esclusivamente perchè una vera motivazione non c'è mai stata.
L'abbreviazione a.k.a. sta per "also known as" che tradotto significa "altrimenti conosciuto come".
Si ringraziano per la collaborazione il Capo, Teo e tutti quanti quelli che ci faranno pervenire correzioni o aggiunte al fine di migliorare questo vademecum.

10 giugno 2006

La Royal Rumble


E' tutto iniziato quando, alla richiesta del buttafuori del Fruit Giampaolo di lasciare il locale, Simone Biondi rispondeva con un secco: "Non mi toccare, levami le mani di dosso!". Giampaolo ribatteva frustrato con un: "Dai Biondi che sono le quattro passate e dobbiamo chiudere." e riaccompagnava con uno slancio del suo braccio Simone verso l'uscita del locale. "Toccami un'altra volta e ti denuncio. Come ti chiami? Eh, come ti chiami?" continuava a ripetere il reduce di Barcellona. E quando Giampaolo concludeva categoricamente la discussione con il suo: "O Biondi mo sci proprio cacat' lu cazz'." accompagnato da uno spintone, si accendeva la più classica delle risse da bar.
Il Capo si frapponeva tra i due chiosando con: "E basta! Te la devi far finita, te ci tieni di mira pelato." all'indirizzo di Giampaolo mentre Aldo, l'altro buttafuori, accorreva mulinando le braccia al vento. A quel punto è partito anche il caro e generoso Giovanni (privo dei suoi fidi scudieri Gigiò e Biagini) che si è buttato nella folla con la foga e il coraggio che lo contraddistinguono sempre in queste circostanze e si sono aperte le danze. Da una parte ancora si aggiungevano il Pacc, Teo e Falà che cercavano di calmare Gio, ma al tempo stesso dispensavano manate, e dall'altra il terzo, ed ultimo buttafuori, Fulvio che appariva il più impaurito di tutti: "Dai regà, ma che facet'.". SBANG! TONF! BOMP! Aldone si buttava su Gio e cercava di schienarlo, ma quest'ultimo appoggiava la gamba sulle corde e interveniva l'arbitro ordinando un "ropebreak". CRA! CRACRA! POM! Calcio in culo di Biondi a Giampaolo che rovinava contro le botti del SumBAR e ribaltava una preziosa bottiglia di Havana centellinata tutta la serata per i suoi clienti migliori dal buon vecchio Sumbu spettatore sbigottito, ma impassibile nonostante si trovasse a non più di 12 centimetri dall'epicentro del terremoto. ZAP! FIUM! TROOOON! Testata accompagnata di Gio contro il corrimano in acciaio dello scivolo antistante i bagni con conseguente uscita di sangue dagli incisivi inferiori. "Ma noooo!" urlava accorrendo Vittorio che non faceva a tempo ad avvicinarsi che riceveva il primo cartone in faccia. E Falà che sembrava in preda a visioni bibliche e ricordava l'apostolo Giovanni profetizzava: "E verrà il giorno in cui i poveri avranno il loro momento e sarà allora...".
A quel punto tutto è più o meno tornato alla normalità con Giovanni e Fulvio che si allontanavano verso un lato deserto del locale avvinghiati manco stessero ballando un tango di Astor Piazzolla. Biondi bosseggiava sul lungomare zompettando di macchina in macchina e saltando su panchine, sotto gli occhi severi di Giampaolo e Aldo che erano tornati a posizionarsi all'ingresso invitando i clienti a defluire ed impedendo ai soliti quattro rompiballe di rientrare per acquistare una bustina di lupini o scroccare la centoventunesima sigaretta allo staff del Fruit. Falà si riavvicinava al sottoscritto in cerca di una qualsiasi cosa, purchè gratuita, e il Capo tornava a dedicarsi al suo sport preferito: ccementà le garibaldine.
Da applausi era il comportamento di Alce che, nonostante privato della possibilità di bere e fumare per tutta la serata come penalità per essere venuto a Roma sabato scorso, durante tutto questo trambusto continuava a raccogliere bottiglie vuote di birra al ritmo di una ogni sedici secondi, tempo che rappresenta al momento il suo record personale.
Da fischi appariva l'approccio di Mazza, il quale probabilmente ancora non si è riuscito ad abituare alla sua nuova casa: un corpo di cinque chili meno voluminoso, e che è sembrato in più di una occasione nascondersi terrorizzato da tale violenza.

09 giugno 2006

Inaugurazione del Nina


E che non ce lo sapevo che andava a finire così? Era matematico che una occasione di riunione come l'inaugurazione del Nina Disco Minorat Village Extè si sarebbe trasformata nell'ennesima occasione per degenerare e togliere ogni dubbio sulla nostra follia a chi ci vede. I presagi erano talmente nefasti che all'invito di Pintozzi di vederci al Code sul presto gli ho saggiamente pisciato e mi sono permesso di presentarmi dopo la mezza. Al meeting point sono arrivati nell'ordine il Capo, Chicco, Roba, Locci e Martina, io, Falà con il neopresidente Tormenti, Davide Ciotti (che saggiamente ed in previsione del weekend ci ha mollato sul presto), Teo, Bobo, Vito ed infine il buon vechio Pet Schmeichel in compagnia di un Alce già sufficientemente avanti col tasso alcolico. Il vero problema è che tra Pintozzi che è arrivato alle ore 23 e Zarè ed Alce che si sono presentati all'una e un quarto sono stati acquistati dalla compagnia ettolitri di Beck's e Wodka Hitler (per chi non lo conoscesse, è possibile raccogliere notizie sull'amico blog di Teo). Alla centotredicesima esortazione di Bobo a recarci al Nina abbiamo rifiutato, ma alla centoquattordicesima ci siamo piegati e montati in auto abbiamo fatto rotta verso Marà.
Arrivati al Nina abbiamo cercato il nostro fantomatico tavolo riservato da circa un mese (ma da chi?) e constatato che ce n'erano almeno ventotto liberi abbiamo scelto come al solito il più merdoso e sporco e scollettando in maniera teenageriale abbiamo accattato una bottigliazza di Absolut, ma nell'attesa abbiamo preso d'assalto il bar di Giorgio e Andreia e lo abbiamo svaligiato. Tra foto di Rivieracool ed apparizioni fantomatiche di ben quattro dei nostri compagni di viaggio a Roma (Poldo, Ortega, Picca e il mitico Biggy), il nuovo presidente della Samb Paolo, in evidente stato confusionale, ha promesso a Rossano e Vitelli l'acquisto dei tre ottavi di Kakà, di un quinto di Shevchenko e di due settimi di Drogba. Il successivo arrivo di Mariangela è stato preso come l'incentivo in più a degenerare ed Alce ha veramente sfiorato l'ingresso nella Hall of Fame della Mongolia quando le ha sussurrato (a voce altissima, in quanto ubriaco): "Mhhhh, non riesco proprio ad immaginare cosa mi faresti con quei due piercing".
Mentre Locci acquistava Negroni e noi scollettavamo la seconda bottiglia abbiamo intonato quattro o cinque canzoni sul ritmo nevrotico di "ebighibighibì ebighibighibì" e toglievamo definitivamente a molti dei presenti ogni dubbio sulla nostra sanità mentale. Verso le 4 abbiamo deciso di andarci a fare due spaghi, si ma dove? Le alternative erano tre: casa mia con mio fratello influenzato, casa di Vito mentre sporcheggiava con la sua ragazza o il mitico chalet da Luigi. Fomentando Chicco, siamo riusciti a convincere Teo a mettersi ai fornelli, ma mentre tornavamo alle auto e Bobo e il Capo acquistavano tonnellate di hot dog è successo l'imponderabile: Alce riceveva un pugno in pieno viso e per di più da una ragazza!!! Caro Fabio, il vecchio adagio che diceva "cazz e cazzutt" era da intendersi come cose da dare ad una donna, non da ricevere!
La mattinata è poi proseguita allo chalet con fiumi di Stella Artois e un ringraziamento speciale va fatto ai cugini Capriotti ed in particolare a Teo che ha sfornato un aglio e olio veramente principesco prima di andare a comprare il pesce al porto. Al suo ritorno abbiamo deciso di fare l'alzabandiera con una bandiera del Brasile mentre intonavamo "Deutschland Uber Alles" e il custode in quel momento ha perso ogni speranza di reindirizzarci verso la retta via. Erano le cinque e passa e saggiamente era ora di andarsi a riposare visto che questo che è appena iniziato sarà un weekend di fuoco e ve lo garantisco!

08 giugno 2006

Welcome back!


Dopo quasi cinque mesi di assenza tornano finalmente los tres caballeros, nell'ordine Adam, Simone e Fabio. Chissà cosa avranno combinato in questo periodo; di certo per noi poveri mortali è stato alquanto difficile reperire loro notizie. L'impresa è stata resa ancor più ostica da chi, qui a San Benedetto, si è divertito a fantasticare sui loro destini.
Qualcuno riportava degli avvistamenti di Renzi nelle peggiori tabernas di Barcellona che giocava a duilio la quinta partita pari o doppia contro tale Don Juan Alvarez de los Infantes de la Frontera. C'era chi sosteneva aver beccato Adam che giocava 30 pesetas (ma come? non hanno l'euro? no stanno cercando di ripristinare il doblone e questo è lo stadio intermedio) a biliardino in un baretto delle Ramblas. Infine qualcun altro giurava di aver sentito dire da un amico di un suo cugino che recentemente era stato in Spagna che Simone si stava allenando con la quindicesima squadra di calcio di Barcellona ed avrebbe fatto il suo debutto nel prossimo campionato.
Ovviamente il loro rimpatrio non è stato nè sarà assolutamente semplice, infatti ad essere onesti il ritorno di Adam era previsto per la giornata di ieri ma per problemi di ordine burocratico ha dovuto posticipare il suo rientro a domani. In seguito ad un furto occorsogli in non meglio precisate circostanze Adam aveva smarrito i suoi documenti e si era visto rilasciare un foglio sostitutivo acquistabile presso qualsiasi bancarella del mercato di Santa Caterina (lo stesso foglio che acquistò tale Eriberto - Luciano del Chievo). Ieri al momento di prendere l'aereo ha avuto non pochi problemi e di conseguenza si è ritrovato, suo malgrado, a dover rimandare il riabbraccio della sua bella Daniela. Notizie ancora ufficiose confermerebbero che oggi si è recato presso l'ambasciata italiana per dimostrare la propria esistenza e in cambio di due pizze margherita, una quattro formaggi ed un calzone alla Schwarzenberger avrebbe ricevuto la definitiva autorizzazione a tornare a casa con l'obbligo di frequentare un nuovo corso per pizzaiolo tenuto dalla Confesercenti in quanto non idoneo.
Di sicuro i tre ci sono mancati e non sappiamo neanche per quanto tempo riusciremo a trattenerli qui con noi, sicuramente faranno ciò che in questo momento è meglio per loro e per la loro stabilità mentale. Ad ogni modo di una cosa possiamo essere certi... la Minorat Cup ha trovato dei nuovi protagonisti inaspettati, il loro ingresso in classifica è quasi scontato.

07 giugno 2006

Sommo elogio alla schizofrenia


Da quando ho aperto questo blog non ho mai approfondito quali siano i parametri necessari per la vittoria finale della Minorat Cup. Uno dei fattori fondamentali è sicuramente il possesso di una dose elevata di schizofrenia. Il dizionario della lingua italiana Devoto - Oli definisce la schizofrenia come grave malattia psichiatrica caratterizzata da dissociazione tra le varie attività psichiche fondamentali. Per l'uomo della strada uno schizofrenico è più semplicemente una persona che ha reazioni spropositate e al tempo stesso non premeditate rispetto agli eventi accaduti. Questo discorso è necessario per descrivervi che sono tre settimane consecutive che presso Le Terrazze di Grottammare si disputano amichevoli partitelle di calcetto che poi tanto amichevoli non sono.
Il primo incontro si è tenuto lunedì 22 maggio ed è passato alla storia per la alquanto famosa quanto triste "raccata" di Antò Lelli nei confronti di un nostro carissimo amico, che manterrò anonimo, con la conseguente sospensione della partita dopo solo mezz'ora di gioco e sull'apertissimo risultato di 4 a 4.
Il secondo incontro si è tenuto martedì 30 e tutto sommato è stato il più tranquillo se non fosse per il fatto che si è giocato per circa 50 minuti in nove persone visto che il sopracitato Antonio (a detta di tutti sovrappeso) ha abbandonato il campo di gioco all'esortazione di Alfredo a muoversi un po' di più.
Il fatto che il blog non fosse ancora attivo durante i due match ha indubbiamente sfavorito Antò che avrebbe potuto accumulare un notevole vantaggio, ma essendo un fuoriclasse non avrà problemi a recuperare.
Ma ciò che è successo ieri ha dell'incredibile... dopo una quarantina di minuti tutto procedeva regolarmente e credevamo esserci avviati verso il termine della prima partita dopo tre settimane, nonostante una rissa sfiorata (tra Sandrino Chiodi e Corona) e i soliti colpi bassi del Conte (scivolate, spintoni e continue perdite di tempo quando era in vantaggio). Ma verso il 45° minuto il bomber Cruciani si involava verso la porta avversaria e veniva affrontato duramente dal suo rivale Robertino che involontariamente lo colpiva al delicatissimo naso, già fratturato tre volte e non ancora completamente cicatrizzato. Ciò che ne seguiva era una serie infinita di sproloqui nei confronti del suo amico durata circa tre o quattro minuti e continue promesse di ammazzarlo alla prima occasione utile. Ma la reazione non finisce qui, in quanto dopo che tutti i partecipanti alla partita avevano constatato che non era accaduto nulla di grave e mentre si ridirigeva verso la sua porta, Alfredo iniziava a colpire quest'ultima con una raffica di calci, cazzotti e manate. La struttura metallica sotto la furia del bomber cedeva e si divideva in tre parti (i due pali e la traversa) rischiando oltretutto di abbattersi sulla sua testa sotto lo sguardo allucinato degli altri nove giocatori in campo. Per la cronaca, la porta è poi stata rimontata e l'incontro si è concluso con il risultato di 6 a 6, registrando anche l'infortunio ad una spalla di Mario Petrocchi.

06 giugno 2006

Ci piace ricordarlo così


L'altra mattina al ritorno da Roma ci siamo ovviamente soffermati a pensare a come si sarebbe svolta la serata se ci fossero stati anche alcuni dei nostri amici che usualmente partecipano a questo genere di trasferte.
Abbiamo immaginato il caro Pet Schmeichel nel mezzo della baraonda del Palazzo dei Congressi con la sua mitica maglietta coi laccetti (divisa ufficiale di mille trasferte all'Echoes e che lo rendeva unico ed inimitabile), mentre ballava sorridente e manifestava il suo affetto per i vari componenti della spedizione.
Ci siamo anche soffermati a pensare al caro Stainz, cosa avrebbe combinato con la sua inseparabile musa ispiratrice Marianne? Quante volte, mentre premeva le mani alle tempie, avrebbe utilizzato il vocabolo "sigarette" al posto che ne so di "mutande", "dischi" o "birre"? E ancora quante volte l'avremmo beccato a "pasturare" in cerca di stordirsi per l'ultima e definitiva volta?
In effetti la loro assenza è pesata, ma su tutti abbiamo trovato un grande vuoto (in senso fisico, c'era molto più spazio in pista) per l'assenza di Andrew McMaza. Fino a pochi giorni fa rappresentava una certezza in tutte le trasferte organizzate, un irriducibile del dancefloor, il Tony Manero dei giorni nostri, ma ora nessuno minimamente immagina cosa stia facendo o dove si trovi. C'è addirittura qualcuno (nella fattispecie, il sottoscritto) che nel bel mezzo del set dei Chemical Brothers ha anche proposto un brindisi in suo onore, di fronte al quale nessuno si è tirato indietro. Insomma la sua perdita sta gettando nello sconforto noi amici e una miriade di teenager che si accalcano sotto la sua abitazione in attesa di poterlo rivedere in carne ed ossa (voci di corridoio dicono solo ossa, ma sembrerebbe impossibile).
L'intenzione di questo post è quella di raccogliere qualunque tipo di informazione volta al ritrovamento del giovane Mazza, quindi siete tutti invitati ad aggiungere commenti e collaborare. Aiutateci a colmare questo vuoto!!!

05 giugno 2006

Una notte in compagnia della colombiana... e fosse una novità!!!


Secondo alcune autorevolissime fonti, il nostro amico Alce non si troverebbe a Macerata per motivi legati allo studio, ma bensì per puro piacere. Il noto paparazzo Fabio Flaiani lo avrebbe incontrato nella hall del famoso Hotel Claudiani in compagnia di una ragazza di media altezza e coperta in viso da occhiali da sole e cappello per non essere riconosciuta. Il paparazzo, oramai abituato a questo genere di espedienti, sarebbe riuscito tramite un potentissimo zoom di importazione giapponese a sbirciare il numero di camera segnato sulle chiavi che la coppia stava ritirando presso la concierge. Tramite un suo gancio maceratese, tale Cruciani Alfredo (da anni finto studente e infiltrato negli ambienti universitari), il Conte sarebbe riuscito anche a piazzare dei microfoni nella stanza. Il dialogo tra la coppia sarebbe avvenuto attraverso un linguaggio misto tra spagnolo e sambenedettese per sviare possibili intercettazioni e i tecnici del laboratorio Flaiani sono ancora impegnati nella decodifica di tale colloquio. Sicuramente ciò che emerge dalle prime battute è che i due parlavano spesso di pose 'ncarticate, mozza e culo 'ncarticato, ma ancora non si riesce a capire a cosa si riferissero.
Anche al momento dell'uscita dalla camera la ragazza risultava praticamente bardata e di conseguenza irriconoscibile, ma la tecnica e la tenacia del Conte non si sono fermate lì. In preda ad uno sprazzo di eroismo il paparazzo è entrato nella camera eludendo i controlli di Alce che si trovava sotto la doccia nella pratica del suo sport preferito ed è riuscito a trafugare la prova della notte passata in compagnia di Shakira: una sua foto in una delle tante pose 'ncarticate con dedica.

04 giugno 2006

Lode ai Chemical


Non ci si poteva neanche immaginare una serata come quella di ieri. Neanche le più rosee aspettative potevano ipotizzare che i Chemical Brothers spaccassero così tanto, che il Palazzo dei Congressi fosse così accogliente tanto da rubare in pochi minuti lo scettro alla nostra vecchia casa Echoes, che si potesse far cena goliardicamente a Roma spendendo meno di venti dobloni (rifiutiamo l'euro ed abbracciamo la causa del doblone!). Come tutti sapevamo, i veri valori sono venuti fuori fin dalle prime battute... pensate che c'era chi (Alce) a Teramo si era già fermato in una edicola sulla statale per rubare un'improbabile locandina di un altrettanto improbabile giornale locale che titolava: "Siamo tutti drogati" affermando all'edicolante che sarebbe servita per un amico, ma come! Purtroppo al nostro arrivo a Roma abbiamo dovuto assistere alla prima discussione della giornata: il Capo e il suo navigatore satellitare non sono quasi mai stati d'accordo su quale direzione prendere ed inoltre la puttana (la voce femminile del suddetto navigatore) era quantomai insistente sulle distanze... 200 metri, 150, 100 metri, mabbbasta!!! Arrivati dal Pacc ci aspettava un trio di tutto rispetto composto da Flavio, Serena e Ricky Ricotta che si sono dileguati e ci hanno lasciato l'incombenza di andare a trovare un ristorante per la cena. Il primo tentativo alla Trattoria di Paolo è fallito miseramente; alla nostra richiesta è seguito un secco rifiuto in seguito alla scoperta del brufolo di Alce (tra l'altro gli facciamo gli auguri visto che oggi diventa maggiorenne, ma chi Alce? no, il brufolo, ah!!!) in quanto era rimasto un solo tavolo centrale e sarebbe stato troppo in vista. La mitica pizzeria Formula 1 aveva una fila veramente improponibile e allora ci siamo rifugiati presso l'Economica dove abbiamo riservato un tavolo a nome Pet Schmeichel. In attesa degli altri è scattato un aperitivazzo da Ferazza con un super buffet con un invogliante banco dei salumi, al quale però non si può accedere; in compenso Alce ha trovato all'interno del suo cous cous un pezzo di porcellana proveniente da un originale Ming del XV secolo. Ferazza Ferazza!
Beh dopo cena siamo andati al Palazzo dei Congressi dove siamo riusciti anche ad acciaccare un motorinista nervoso e ci siamo incontrati con Sirgia, Robertino, Crucià, Massi Quonda, Manuel, Deni, Pierpa, Ilenia, Eleonora e Diana, Biggy, Lino e Nicolas, Poldo, Ortega e il Testa per far partire la serata!
Seguono le pagelle di Paolo Ziliani sulle prestazioni di tutti i partecipanti visto che sulla serata non c'è nulla da dire (spettacolare!).
Biggy 7,5: definito da qualcuno "ubriaco e molesto", ccementa tutte le bariste comprese quelle dell'Autogrill al ritorno.
Robertino 9+: sulle note di "Hey girls, hey boys" si riesce ad elevare a livello di semidio, ma riuscirà a tenere questi ritmi anche ad Ibiza?
Sumbu 9-: due incidenti in meno di dodici ore con la sua Golf nuova pesano un po' sul giudizio, ma spopperate furtive sotto al palco e 15 minuti di "magic love" lo fanno volare a ridosso del podio... è anche sua la "trappoletta" che lobotomizza Crucià per circa mezz'ora.
Antò Ferrara 10 e lode: rappresenta la quinta essenza della Minorat Cup, subito a suo agio con degli squilibrati come noartri, solare e ballerino... uno di noi!!!
Pintozzi 8+: m'avrà telefonato cento volte dentro il Palazzo dei Congressi, si sarà bevuto l'impossibile e nonostante tutto aveva delle grandi responsabilità... le sue poste dietro le colonne e in mezzo a una fioriera lo fanno sembrare un incrocio tra l'ispettore Clouseau e Gadget, lo spirito di sacrificio non gli manca neanche in certe circostanze!
Teo 7,5: a dir poco epica la sua corsa verso l'Economica in cerca del cellulare che stava ricaricando in cucina di casa del Pacc, sembra la classica serata in cui il suo capello riesce a quadruplicare le sue dimensioni, ma più passano i minuti e più un chiodo fisso gli inizia a penetrare nel cranio... andare a lavorare diventa un tormento; alla proposta di un afterino a casa di qualcuno rischia la follia e la strage.
Alce 10: ci dispiace non potergli dare la palma del migliore, ma ha trovato un mostro sacro di fronte a lui, le sue mutevoli facce mentre balla sono forse la cosa più bella della serata e varrebbero i 38 dobloni dell'ingresso,senza quel fardello sul naso si sarebbe potuto imporre più semplicemente.
Flavio 8+: un gradito ritorno il suo, l'ultima volta che si incontrarono Crucià fece un gavettone di vodka lemon a Cristiana, ma scontata la squalifica è subito tornata la sintonia fra loro.
Ricky Ricotta 6,5: incredibilmente a tratti scompare un suo braccio gettando sgomento tra il pubblico, genera una positiva tensione nel gruppo.
Nicolas 7: ballerino e gagliardo, battagliero e digiuno di Red Bull come non mai viene blizzato da un suo boss nel bel mezzo di un giro di perlustrazione, sarà stata la sua salvezza o ci ha privato di un suo ritorno alle origini?
Alfredo 7+: una sua punizione di destro a girare con una bottiglietta d'acqua (piena!) e che si infrange contro un bar sarebbe da standing ovation, ma pesano sulla sua prestazione i bagordi della serata precedente in compagnia di Teddy... ad una certa età diventa sempre più difficile recuperare in poco tempo, attendiamo ansiosi conferme.
Lino 7: era forse da dj Hell al Coco che non lo vedevamo in questa splendida forma, ma anche per lui il tempo passa e a una certa ora sembra un po' abbacchiato... impara da Biggy!
Massi Quonda 5: un commento come "ce lo sapevo che facevano sto schifo" da lui non ce lo saremmo mai aspettato, non si vive di sola tech e minimal!!!
Sirgia 7+: spettacolare come presenza scenica e di ottima compagnia nel viaggio di ritorno, rimangono i nei di tre accrediti inesistenti e della mancata convocazione alla comunione della cugina.
Serena 6,5: simpatica e di compagnia come sempre, balla, stucca cicchetti di rhum e a tratti sembra in paradiso...
Poldo, Ortega e il Testa s.v.: nessuno riesce a scambiarci un paio di frasi di senso compiuto.

03 giugno 2006

Verso i Chemical


Mah... la serata di ieri, causa pioggia, non ha offerto spunti particolari da nessuno degli uomini di classifica. L'unico locale aperto era l'immancabile Fruit dove era presente la solita folla. L'uomo da premiare è però sicuramente Vittorio Poloni che in uno slancio di generosità ha concesso ad Alce la possibilità di venire al concerto dei Chemical Brothers questa sera, evento che non si sarebbe perso per nulla al mondo (la troia!). Sicuramente proprio il trasfertone di questa sera segnerà l'inizio della stagione estiva, anche perché ci saranno diversi big. Il gruppo in partenza da San Benedetto è veramente folto e la mia macchina è una delle più agguerrite (io, Alce, il Capo e Teo), un'altra auto è composta da Nicolas, Massi Quonda, Lino e Biggy (grandissimi!!!) e verso le nove partiranno anche Manuel con la sua crew. A Roma sono già presenti Alfredo e Robertino per provare a convincere Alessia e Manuela a venire, il Pacc con i suoi amici, Sergio e Cristiano. A giudicare dalle notizie che mi sono pervenute c'è, infine, Picca con Poldo & Co. che già bosseggiano per le vie di Roma accattando l'accattabile e preparandosi per la serata. Che dire? Ho sicuramente dimenticato qualcuno. Non me ne voglia, è solo una svista... ci vedremo sicuramente stasera al Palazzo dei Congressi. Hey girl, hey boy, superstar djs, here we go!!!

02 giugno 2006

Il Maestro


Il primo personaggio degno di essere inserito nella nostra hall of fame è senza dubbio Lui: la persona senza la quale tutto questo non avrebbe mai avuto inizio, ispirazione di continue sfide e creatore di mille tormentoni estivi (garibaldini, bambocci, pupazzi, ciucciamerlazzi). Un uomo dotato di un fisico indistruttibile composto da una testa d'acciaio, scaglie d'amianto sotto le palme delle mani e dei piedi e muscoli di una superlega composta di bronzo, titanio, canditi, un pizzico di angostura, tabasco, orangina, petrus e ballantines. Da anni allieta i nostri pomeriggi al mare con aneddoti a dir poco pindarici e descrizioni alquanto improbabili; non disdegna di confortare qualche turista annoiato con una partita a culacchio (gioco di carte da lui inventato e dal regolamento a dir poco mutabile); scandisce i giorni di agosto con la preparazione alla Sfida; disseta avventori con la sua bevanda preferita: il Barracuda (un semplicissimo cuba libre); insomma, è un punto di riferimento per amici, conoscenti e persone sconosciute (semplicemente attratte dal suo sguardo ipnotico).
Tutto ciò per dire semplicemente grazie Maestro, grazie Tarzan, grazie Rinaldo (che poi in definitiva è la stessa persona, ma nessuno lo sa).

01 giugno 2006

Si parte... ma l'importante è che non si arrivi primi!!!


Questo blog è stato creato con l'intento di rendere pubbliche le performance di un gruppo di amici, di semplici conoscienti e anche di personaggi a noi del tutto sconosciuti, ma non per questo non degni di essere menzionati all'interno della Minorat Cup (un trofeo speciale ideato da un Maestro speciale e per un vincitore speciale).
Di tanto in tanto verrà aggiornata la classifica della Minorat Cup in base ai comportamenti dei suoi partecipanti. E' importante precisare che a tale competizione partecipano tutti... non esiste alcuna iscrizione, si è tutti costantemente sotto l'occhio di un giudice supremo ed anche ciò che si verifica senza alcuna testimonianza diretta concorre alla stesura della classifica.
A questo punto vi chiederete quale possa essere l'ambito premio per il vincitore di manifestazione così inportante? Boh! Ancora non si sa, ma sicuri di trovare sponsorizzazioni e sostenitori, siamo certi di affermare una cosa: "Alla Minorat Cup non si partecipa per il premio, ma per entrare nella leggenda!!!".